Il topo di Marino Magliani protagonista di un film

Il topo di Marino Magliani protagonista di un film
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Imperia - Tutto è nato da un piccolo libro, un racconto breve dedicato ai sotterranei e al mondo dei topi. Era il 2012 e per Due Punti Edizioni Marino Magliani, scrittore di Prelà che vive tra la Liguria e l'Olanda, pubblicava "La ricerca del legname". Una piccola storia che però, a distanza di anni, sta avendo un certo successo, forse inaspettato.

Arrivano, infatti, tratti dal libretto, circa 60 pagine in formato ridotto, una graphic novel (altro articolo nel box in pagina) e un film cortometraggio, che verrà presentato sabato 8 luglio, alle ore 21.15, all’Auditorium del Museo Navale di Imperia. Uno speciale evento in bilico tra letteratura, disegno, cinema e musi ca.

Si narra la storia noir di un topo investigatore, che emerge dal sottosuolo e scopre la Liguria di ponente, affacciandosi su luoghi come Imperia, Taggia, la Pigna di Sanremo. Il cortometraggio è stato realizzato grazie alla partecipazione di artisti professionisti come l’attore Eugenio Ripepi e la regia di Antonio Mameli. La colonna sonora scritta da Freddy Colt è stata interpretata dal musicista sanremese insieme al sassofonista Paolo D’A l o i si o. La serata al Museo Navale, oltre alla visione del film, comprenderà un breve dibattito con gli autori, e un mini-concerto del duo Colt-D’Aloisio su motivi jazz inediti. Qui, dal buio delle fogne, come in un noir al contrario, però si arriva alla luce.

"È così, qui scardino in qualche modo l'idea base del noir, dove dalla luce si sprofonda nel buio, anche se non me ne sono accorto mentre ci trafficavo. È come quando dal fondo valle salgo in alto. Alla luce si arriva attraverso i sotterranei. La luce è Porto Maurizio: ci si arriva da un tombino o da un cunicolo di un depuratore che sbuca nella Val Prino", spiega Magliani nel libro-intervista "Dal fondo della tana" che abbiamo realizzato insieme per la Philobiblon.

E ancora: "In quel periodo stavo traducendo i saggi di Bolano e quindi mi sono andato a rileggere i suoi racconti. Mi piaceva quello del topo Pepe El Tira, che è un detective di successo sulle tracce di un serial killer. Non ho scritto il seguito ma una storia parallela, ambientata anc h’essa nei livelli inferiori, il cui protagonista era un altro topo poliziotto, Fernando. È un topo che non fa indagini importanti. Tra queste la richiesta di una madre che gli chiede di cercare suo figlio, il topo Rudy. Scoprirà che il padre di Rudy è un grande personaggio dei sotterranei, molto ricco".

Nel libro c'è anche il tema della trasformazione: "Sì, c'è questa metamorfosi in atto che lo nasconde. Nel momento in cui Fernando lo cerca, Rudy potrebbe essere già diventato un altro. Rudy ha abbandonato i livelli inferiori della comunità dei topi ed è scappato per andare verso la luce. Alla fine c'è una sorpresa, che è il ritrovamento. La metamorfosi mi interessava molto. Inizialmente Fernando pensa ad un pipistrello anche se poi Rudy si trasforma in uno scoiattolo malato. La metamorfosi porta fragilità. Il poliziotto di Bolano è furbo e osannato, mentre Fernando fatica una vita per arrivare alla verità e quando giunge allo scontro finale con lo scoiattolo si prende anche le botte e deve intervenire Pepe El Tira, il topo vittorioso di Bolano. La gloria è per lui. Per Fernando c'è una profonda frustrazione".

Ecco quello che può succedere se un grande narratore come Magliani decide di tradurre Bolano. E il risultato finale è ottimo, sia che si tratti di un libro o di un film.

Marco Scolesi

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