La stagione dei lamponi: Italo Cammarata in mostra alla Galleria del Castello
Inaugurata lo scorso 17 maggio alla Galleria del Castello di Imperia “La stagione dei lamponi”

Inaugurata lo scorso 17 maggio alla Galleria del Castello di Imperia “La stagione dei lamponi”, mostra personale di Italo Cammarata, sarà aperta fino al prossimo 7 giugno 2025. Sempre fino al 7 giugno l'artista è presente con una selezione di opere negli spazi del M.A.C.I. di Villa Faravelli grazie alla collaborazione tra la Galleria, il Comune di Imperia e la Rete museale della città.
L'esposizione, dal titolo “La stagione all'ombra dell'eterno ritorno”, propone un percorso dal carattere intimo e meditativo, in cui il tema del viaggio, con le sue complessità e sfide, diventa il filo conduttore della narrazione visiva. Apre la serie un ciclo di sei opere ispirate all'Odissea, che si conclude con un'intensa riflessione sulla tragedia contemporanea dei migranti attraverso un'opera dal forte impatto simbolico e sociale.
In occasione della Festa della Repubblica, il 2 giugno, dalle ore 18, al MACI sarà possibile visitare la mostra alla presenza dell'artista e dei curatori. A seguire, una degustazione di Moscatello di Taggia e olio del territorio a cura di Luciano Beranger dell'Azienda Agricola Madonna del Canneto.
L'accesso a “La stagione all’ombra dell’eterno ritorno” al M.A.C.I. è gratuito; resta invece a pagamento, secondo le consuete modalità, l'ingresso alla Collezione Invernizzi. La mostra sarà visitabile nei giorni e orari di apertura regolare del museo fino al 7 giugno 2025: giovedì e venerdì 10:00 - 13:00; sabato 10:00 - 13:00 14:00 - 18:00; domenica 14:00 - 18:00.
La stagione dei lamponi
La mostra coinvolge circa cinquanta opere uniche e una serie di grafiche d'autore in edizione limitata, realizzate in esclusiva per la Galleria. I lavori sono accompagnati da un'intera sezione trasversale dedicata al percorso creativo e professionale dell'artista, che approfondisce il suo approccio creativo, influenzato e ispirato dalla fusione delle numerose esperienze professionali.
“La stagione dei lamponi”, a ingresso libero, resterà visitabile tutti i giorni escluso il lunedì, dalle 10.00 alle 12.30, dalle 16.00 alle 19.30 (sabato 17 maggio e sabato 7 giugno compresi). Il 7 giugno è previsto un momento di festa per ripercorrere il viaggio e salutare l'evento. Anche l'accesso all'esposizione al MACI è gratuito; resta invece a pagamento, secondo le consuete modalità, l'ingresso alla Collezione Invernizzi. La mostra sarà visitabile nei giorni e orari di apertura regolare del museo, a partire dal 18 maggio: informazioni su www.imperiamusei.it
Il team curatoriale si avvale delle professionalità di Federica Porro e Marco Bravo curatori della mostra, Veronica Cicirello responsabile del progetto grafico e impaginazione del catalogo, Claudia Andreotta e Francesca Bogliolo, curatrici dei testi e delle presentazioni critiche, Silvia Novaro responsabile dei contenuti social, Pierre Cristiani responsabile dell’impianto video.
Italo Cammarata
Nato a Marina di Massa nel 1947, Italo Cammarata vive e lavora a Pino Torinese. Con un percorso che abbraccia l'evoluzione del design industriale e della pubblicità, porta con sé un bagaglio di esperienze che si riflettono inevitabilmente nelle sue opere. Inizia la sua attività professionale giovanissimo, lavorando con alcune delle migliori agenzie pubblicitarie di Torino, prima fra tutte quella di Armando Testa, e partecipando a campagne importanti.
Negli anni '80 approda al design, ottimizzando le sue esperienze e creando progetti industriali per aziende come Yamaha, Subaru, Piaggio, GVC, Seiko, Barilla, Porsche. L'attività gli vale nel 1984 il prestigioso premio internazionale “Compasso D'Oro” conferitogli dall'ADI -Associazione Design Industriale - per la realizzazione del suo progetto, ciclomotore pieghevole Tender.
Dall'inizio degli anni 2000 la sua prima occupazione diventa la pittura. Intuisce un enorme potenziale artistico nella memoria, specialmente quella legata all'infanzia, e instaura un dialogo fertile tra ricordi e quotidiano, assecondando un proprio moto interiore verso un linguaggio artistico espressivo libero da condizionamenti e consegne, e ampliando così la sua padronanza tecnica e creativa di nuovi linguaggi pittorici.