SULLA COSTA SMERALDA

Mandorla d'Avola e yuzu: ecco il dessert che il pasticcerie Massari ha dedicato al Festival

L'aneddoto su Fedez: “Sono stato a casa sua due o tre volte. La prima volta gli ho insegnato a fare il tiramisù"

Mandorla d'Avola e yuzu: ecco il dessert che il pasticcerie Massari ha dedicato al Festival
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Il maestro pasticciere Massari illustra gli ingredienti del dessert Sanremo

La mandorla cruda di Avola che ha un aroma perfetto per fare la crema tradizionalmente italiana, il bianco mangiare e lo yuzu: un agrume tipicamente giapponese che è un incrocio tra mandarino e pompelmo, sono i principali ingredienti del dessert che il maestro pasticcerie Iginio Massari, in questi giorni ospite della Costa Smeralda, ha dedicato al Festival di Sanremo.

Il yuzu ha un gusto aromatico abbastanza forte, un’acidità che supera di gran lunga il limone - aggiunge - perché il ph del limone arriva a 3,1-3,2, mentre il yuzu ha 2,2, perciò un acido veramente aggressivo, ma serve perché c’è una crema abbastanza untuosa che riesce a pulire il palato e ti prepara per mangiarne tanti”.

Quella volta che insegnò a Fedez a preparare il tiramisù

Nel sottolineare l’intrigante mix tra pasticceria, musica e cultura, che parla una sola lingua, capace di emozionare al di là di ogni possibile cliché, Massari, ricorda un aneddoto che riguarda Fedez: “Sono stato a casa sua due o tre volte. La prima volta gli ho insegnato a fare il tiramisù".

Ha imparato? “Mah… ero disattento perché guardavo sempre sua moglie”. Incalzato dalle domande dei giornalisti presenti sulla nave, Massari, che è in compagnia del pasticcerie Riccardo Bellaera, rivela quale è il dolce ligure che ama in modo particolare. “Il panettone genovese perché è diverso dagli altri e ha una frutta candita talmente buona. E’ nato per ricordare la frutta fresca che una volta non c’era trecentosessanta giorni all’anno, perciò la candidatura era quella che riusciva a portare sulle tavole il ricordo dell’estate o dell’autunno".

Alla domanda: la farina di insetti entrerà nella sua cucina?

"Non so perché ha creato tanto interesse una cosa che i popoli antichi la mangiavano tutti. Noi mangiamo le lumache, per molti popoli le lumache fanno schifo. Mangiamo gli insetti. Per fortuna che arrivano da mangiare gli insetti perché tra poco, nel 2050, come hanno calcolato, ci saranno 40 miliari di persone”.

Fabrizio Tenerelli

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