Oscar Farinetti al Casinò di Sanremo
Il fondatore di Eataly e di Green Pea, scrittore e saggista, relazionerà sul suo ultimo saggio:” E’ nata prima la gallina..forse…” (Slow Food Editore)
Mercoledì 9 novembre ore 16.30 nel Teatro dell’Opera Oscar Farinetti , fondatore di Eataly e di Green Pea, scrittore e saggista, relazionerà sul suo ultimo saggio:” E’ nata prima la gallina..forse…” (Slow Food Editore). Letture scelte con gli alunni dell’Istituto Alberghiero Ruffini Aicardi. Presenza degli studenti del Liceo G.D. Cassini. L’incontro è stato inserito nel piano di Formazione dei Docenti e dei Giornalisti.
“ A differenza di come probabilmente pensano i più, i veri ottimisti usano spesso la parola forse. Vuol dire che non sono sicuri di farcela ( com’è giusto che sia) ma di sicuro ci provano”. Oscar Farinetti
Di fronte a una crisi, che poi vuole dire semplicemente scelta, occorre decidere e prendere con risolutezza una strada, conservando però uno spazio per il dubbio affinchè, se si dovesse sbagliare, si possa tornare indietro di gran lena per intraprendere la via scartata in precedenza. E, di solito, questa forza d'animo è tipica degli ottimisti, persone in grado di prendere una decisione e di misurarsi con il tempo in modo sano. Da qui il titolo risolutivo di un dilemma per eccellenza, che non trascura però la possibilità di ricredersi (...forse). Proprio come farebbe un ottimista o un'ottimista. Ne sono esempio le 52 storie, scritte una alla settimana per tutto l'anno dall'autore e da leggersi, a seconda che le si voglia divorare oppure assaporare, in un tempo breve piuttosto che dilatato. Sono pagine che raccontano eventi e personaggi famosi da una prospettiva completamente differente, dall'ottimismo di Leonardo verso gli incompiuti che gli ricordavano l'importanza di provarci più che del farcela, alle crisi manzoniane di fronte alle stesure dei Promessi sposi, anch'esse tipiche degli ottimisti. Ai grandi personaggi si mescolano, però, figure quotidiane (contadini della Langa fenogliana, postini, galline parlanti) che ci suggeriscono come l'ottimismo possa essere una scelta di vita per tutti, in ricchezza e in povertà. Una scelta, verrebbe da dire, di felicità.