Caos trasporti
Il Consiglio sindacale interregionale Liguria-Paca (Cisr) interviene sul caos trasporti con la Francia, che sta mettendo in ginocchio migliaia di frontalieri diretti soprattutto nel Principato di Monaco: assenza di treni, ma anche controlli a tappeto al valico di Ponte San Ludovico sono all’origine di code e malcontento. “Non poteva andare peggio nella prima giornata di ripartenza delle attività in Francia – afferma il presidente del Cisr, Eliane D’andrea -. La pioggia ha contribuito a rendere ancora più difficoltoso il collegamento tra Italia, Francia e Monaco”.
Cosa è successo nella mattinata di lunedì mattina (11 maggio)? La Francia riapre e i lavoratori, specialmente i numerosi frontalieri italiani e francesi che si recano a Monaco, non hanno trovato i treni che avrebbero dovuto condurli sui posti di lavoro a causa di guasti sulla linea che hanno causato cancellazioni e ritardi.
“Dei quindici treni in partenza da Ventimiglia tanti hanno subito cancellazioni per non citare i ritardi, anche più di sessanta minuti – prosegue D’Andrea -. Quei pochi treni che sono riusciti a lasciare la stazione di Ventimiglia erano talmente stipati da costituire pericolo per la salute dei viaggiatori a causa del mancato distanziamento sociale. L’Sncf sapeva della riapertura e della moltitudine di lavoratori interessati e ben poteva organizzare meglio i trasporti, essendo note le difficoltà dell’attraversamento dell’unica frontiera stradale”.
Non mancano appunto anche alle autorità monegasche: “Provvedendo alla riapertura delle attività, erano a conoscenza che il loro territorio sarebbe stato invaso da sessantamila lavoratori italiani e francesi e che gli stessi non avrebbero utilizzato le auto private a causa della carenza o del costo dei dei parcheggi”. Il Cisr Liguria-Paca chiede un intervento urgente della Sncf (l’ente dei trasporti su rotaie francese) per rendere più efficiente i collegamenti ferroviari tra l’Italia, la Francia e il Principato di Monaco, nel rispetto dei protocolli sanitari. Una situazione a rischio contagio collettivo, come potrebbe accadere sui convogli ferroviari che non rispettano le norme anticontagio, costituiscono rischio per i nostri tre paesi”.
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