Economia

Confcommercio: Siamo alla frutta, aumento dei costi un problema da risolvere subito

L'associazione di categoria ha presentato una piattaforma programmatica da presentare ai politici e ai candidati alle elezioni politiche

Confcommercio: Siamo alla frutta, aumento dei costi un problema da risolvere subito
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ConfCommercio Imperia ha presentato una piattaforma programmatica che verrà inviata a tutti i candidati locali alle prossime elezioni. Si tratta di una serie di problematiche che il settore sta affrontando a cominciare dall'aumento dei costi di energia elettrica e gas che rischia di mettere in ginocchio una lunga serie di imprese locali.

Enrico Lupi, presidente provinciale ConfCommercio Imperia: "Con questa piattaforma programmatica vogliamo impegnare i candidati alle elezioni politiche su diverse tematiche. Evidentemente la più urgente è quella dei costi schizzati all'impazzata dell'energia elettrica e del gas. Ci tengo a sottolineare che la nostra è una preoccupazione dell'economia in generale e non legata a un solo settore: i costi esasperati si riflettono sui consumatori finali. Non c'è la possibilità di aspettare, i costi stanno già colpendo le imprese e c'è necessità di intervenire immediatamente".

 

Americo Pilati, presidente provinciale di Federalberghi: "Siamo alla frutta, se non arriveranno aiuti a breve probabilmente gli alberghi non apriranno questo inverno, questo è un dato di fatto. In più qualche albergo "debole" in gestione rischia la chiusura. Siamo estremamente preoccupati, inutile dire che la stagione quest'anno è andata da Dio, gli incassi in più dell'estate li abbiamo già spesi in elettricità e tutti gli aumenti che ci sono stati. Si immagini io ho incassato 60mila euro in più quest'anno e li ho già spesi tutti. C'è molta preoccupazione". E aggiunge: "Non ho più voglia di parlare con i politici per discutere degli stessi problemi che ha la Liguria da oltre 40 anni. Li conoscono bene, io sono arrabbiato e deluso dalla politica".

 

Luigi Giuliani, presidente provinciale e vice presidente nazionale di Assipan (panificatori): "Se continua così a Natale non avremo più il pane artigianale sulle nostre tavole ma solo quello industriale. Questo i politici devono capirlo e darsi una mossa. L'impatto che avevamo sulle bollette di luce e gas era del 5%, ora è salito al 20%. Questi costi aggiunti agli altri aumenti come quello della farina porterebbero a un aumento del prezzo del pane tale da non riuscire più a venderlo".  E aggiunge: "abbiamo già fatto richiesta del credito di imposta ma quello non basta, il tempo che arrivi abbiamo già chiuso. Ci serve liquidità".

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