Confesercenti Sanremo: “I mercati sono presidio di vita urbana, non un problema da rimuovere”
Domenico Alessi: "Senza questi spazi, le piazze rischiano di diventare deserti urbani, facilmente degradabili, esposti all’illegalità e all’abbandono"

"Immaginare una piazza senza mercato significa immaginare uno spazio vuoto, silenzioso, grigio. “Il mercato con le sue bancarelle- dichiara Domenico Alessi presidente cittadino-i suoi colori, profumi e le voci, è un generatore di vita. Ogni martedì e sabato per la città di Sanremo non è solo il giorno della spesa: è il giorno in cui le persone si incontrano, si scambiano parole, si riconoscono. È socialità spontanea, quella che tiene vivi i quartieri e fa sentire le persone parte di una comunità".
"Senza questi spazi, le piazze rischiano di diventare deserti urbani, facilmente degradabili, esposti all’illegalità e all’abbandono. Non è un’ipotesi astratta: città e quartieri che hanno visto la scomparsa dei mercati sono spesso diventati luoghi senza identità, senza presenza umana reale, con conseguenze gravi anche per la sicurezza.”
"Confesercenti è orgogliosa degli ambulanti e degli operatori del Mercato Annonario , economia reale, sostenibile e resiliente. I venditori ambulanti e le botteghe del mercato annonario rappresentano la microeconomia locale, quella che resiste alle crisi globali, che non si delocalizza, che sostiene famiglie e non multinazionali. Dietro ogni banco c’è una persona, una storia, una famiglia, una fatica quotidiana e meritano tutto il rispetto possibile .
"Questo patrimonio umano è l'argine concreto alla desertificazione commerciale e delle città. Mentre gli affitti commerciali continuano a salire e le piccole attività sono costrette a chiudere, i mercati restano: flessibili, accessibili, vicini alle persone. E capaci anche di attrarre turisti consapevoli, come accade il martedì e il sabato, quando molti visitatori francesi scelgono proprio i nostri mercati per vivere l’autenticità del territorio.
"La vera minaccia per la vitalità delle città è la mera speculazione immobiliare. Quando i proprietari alzano gli affitti cercando il massimo rendimento, spesso costringendo artigiani, commercianti e piccole imprese locali a chiudere,lo fanno in nome del profitto, salvo poi lamentarsi del degrado e delle serrande chiuse, delle luci delle vetrine spente.
"Il problema non sono gli inquilini, italiani o stranieri che siano. Il problema è una logica cieca che svuota i luoghi della loro funzione sociale, trasformando gli spazi in beni da sfruttare economicamente e basta. Questo approccio non può più condizionare il futuro delle città.
La città di Sanremo continuerà a funzionare finchè ci saranno spazi per il commercio di prossimità , luoghi di incontro, dove le persone possano vivere e lavorare senza essere cacciate dalla logica del massimo profitto. Si preservano le tradizioni e le reti sociali che danno identità ai luoghi.
“Difendere i mercati, gli ambulanti – conclude Alessi - e i piccoli commercianti non è un atteggiamento nostalgico, ma una visione urbana concreta e lungimirante. Una città viva è una città che dà spazio a tutti, non solo al capitale.”