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Crisi degli incassi al Casinò di Sanremo, i sindacati attaccano il cda: "Scelte sbagliate"

E’ dura presa di posizione, a Sanremo, da parte dei sindacati del Casinò, a fronte della preoccupante situazione della casa da gioco

Crisi degli incassi al Casinò di Sanremo, i sindacati attaccano il cda: "Scelte sbagliate"
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I sindacati scendono in campo contestando le scelte aziendali

E’ dura presa di posizione, a Sanremo, da parte dei sindacati Slc-Cgil Fisascat Cisl Uilcom-Uil e Snalc-Cisal del Casinò, a fronte della preoccupante situazione della casa da gioco. “I dati economici di gennaio e febbraio sottolineano come gli incassi stiano assumendo una condizione limite dalla quale potrebbe essere complicato ripartire - si legge in una nota -. Alcune scelte strategiche effettuate dal CdA, come ad esempio la chiusura delle roulette francesi dal lunedì al giovedì, riteniamo abbiano contribuito a tutto ciò e gli effetti di tali scelte potrebbero ricadere anche sul bilancio del Comune di Sanremo. Se facessimo una proiezione da qui alla fine dell’anno introiteremo circa 30 milioni di euro, con una percentuale fortemente minore rispetto al 2019”.

Sull’andamento di tutti i giochi nel mese di febbraio

la roulette francese ha incassato il 74,79% in meno che corrisponde a circa 409.000 euro in meno rispetto al 2019; le loro “sostitute” , le fair roulette francesizzate, solo il 18,38% in più che corrisponde a 18.000 euro in più rispetto al 2019, portando la flessione su base mensile degli incassi dei giochi tradizionali al 25,29 %. Anche le slot hanno subito un decremento, buono l’andamento dei Giochi On Line.

“L’attuale organizzazione del lavoro dei giochi da tavolo e i servizi connessi alle dirette dipendenze della Casinó Spa, così come concepita, ha prodotto un incremento del costo del personale”.

“Altre scelte effettuate, ad esempio il bando di affidamento del servizio di bar e ristorante, merita una profonda e attenta analisi, a nostro avviso questa impostazione svilisce un servizio fondamentale per il rilancio della Casa da Gioco ed inaccettabile è la concreta ricaduta occupazionale sulle attuali unità lavorative in appalto. Ricorrere a un servizio di catering ogni qual volta si debba organizzare una cena al Roof Garden o al Biribissi (non avendo inserito la gestione di questi due ristoranti nel bando di concorso), potrebbe frammentare concretamente la qualità delle prestazioni offerte, e non tutela i 35 lavoratori dell’appalto”.

“La scelta di non aver previsto nel contratto di affidamento la clausola di salvaguardia, non può passare inosservata e anche da noi essere fortemente criticata. Già ora i 35 posti del bistrot, nei fine settimana quando il Roof Garden è chiuso, sono insufficienti per soddisfare la nostra clientela che attende in coda il proprio turno. Da novembre ad oggi i lavoratori della casa da gioco hanno espresso in ogni modo e luogo, utilizzando i mezzi a loro disposizione: dallo sciopero, agli interventi sui giornali, alle interviste."

"E’ certamente arrivato il momento che qualcuno si assuma la responsabilità di ciò che sta accadendo, compresa la proprietà. Le Scriventi valuteranno, a breve, di indire un’assemblea generale, con tutti i lavoratori operanti all’interno della Casa da Gioco, per trasferire loro tali nostre preoccupazioni e capire cosa mettere in campo per ritrovare una vera via di ricrescita economica”.

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