Effetto Covid: quasi un'impresa ligure su tre rischia di chiudere entro giugno
La crisi ha colpito a fondo, in Liguria: dalla mancanza di liquidiità alle dinamiche occupazionali il passo è breve
Il 29,3% delle micro e piccole imprese liguri corre il serio rischio di
non riuscire a rimanere operativa fino a giugno 2021. Quasi una su tre. È
il triste e pesantissimo bilancio degli effetti della pandemia di
Covid-19, scoppiata a marzo dello scorso anno, tracciato dall'ufficio studi di Confartigianato su dati Istat, Mise e Unioncamere.
Effetto Covid: bilancio drammatico
La crisi ha destabilizzato un’ampia quota di realtà imprenditoriali anche
a livello nazionale: il 32,4% delle micro e piccole imprese italiane dovrà
far fronte a seri rischi operativi e di sostenibilità dell’attività da qui
a giugno 2021. L'export è crollato: -15,9% nei primi 9 mesi del 2020 a
livello nazionale, -14,5% la dinamica ligure.
Mancanza di liquidità
Ma il principale problema delle imprese è la carenza di liquidità: il 32,8% delle più piccole realtà liguri dichiara di essere in forte difficoltà da questo punto di vista e, secondo le previsioni, tale
situazione si protrarrà almeno fino a giugno 2021.
Dinamiche occupazionali a rischio
Una questione che si riflette poi sulla dinamica occupazionale: nel terzo trimestre 2020 il calo degli occupati è stato dell'1,8% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre i nuovi rapporti di lavoro avviati in Liguria nei primi nove mesi del 2020 sono diminuiti del 23,9% rispetto a quelli siglati nello
stesso periodo del 2019 (è il quarto peggior andamento d'Italia).
Le misure
Per far fronte al problema liquidità, il 23,3% delle realtà liguri ha fatto ricorso alla propria disponibilità di denaro (attingendo, per esempio, ai depositi bancari), mentre il 38% ha richiesto prestiti assistiti da garanzia pubblica. Ma ben il 13,7% non lo ha fatto a causa delle eccessive difficoltà di accesso alla misura.
È dunque cresciuta la dinamica del credito alle micro e piccole imprese,
in Liguria concesso in misura maggiore rispetto al resto del mondo imprenditoriale (aumentato di poco più del 2%): +9,1% tra settembre e
giugno 2020, per uno stock di oltre 3,2 miliardi di euro. Ammonta invece a
2,6 miliardi l'importo finanziato sul territorio ligure dal Fondo di
Garanzia (dal 18 marzo con l'avvio dei provvedimenti dl Cura Italia e dl
Liquidità). Quasi 1,5 miliardi erogati in provincia di Genova, 452 milioni
nel savonese, 360 milioni alla Spezia e 294 nell'imperiese.
"Doveva essere l'anno della ripartenza"
«Dovrebbe essere l'anno della ripartenza, ma per ora il 2021 mostra le
imprese ancora in forte difficoltà, tra l'imposizione di nuove chiusure,
ristori di certo non risolutivi e una carenza di liquidità senza precedenti – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Perché le realtà imprenditoriali possano tornare a fare previsioni di medio-lungo termine, occorrerà che la situazione si
stabilizzi dal punto di vista sanitario, sia in termini di indici di contagio, sia guardando agli effetti della campagna vaccinale di massa. E solo allora sarà anche possibile stabilire l'entità esatta degli effetti della pandemia. Nel frattempo, le nostre imprese non devono essere lasciate sole e, come Confartigianato, continuiamo a essere sempre al loro fianco per sostenerli e fornire loro tutto il supporto necessario a mantenere viva la loro attività».