"Governo privilegia i frontalieri pensionati svizzeri, rispetto a quelli di Francia e Monaco"
L'appello di Parodi: "Ci spieghi il ministro Giorgetti il perché di questa disparità di trattamento tra chi lavora in Svizzera e in Francia"
Parodi chiede spiegazioni al ministro Giorgetti (Lega)
“Dal primo gennaio 2023 i frontalieri pensionati, che lavoravano in Svizzera pagheranno il 5 per cento di tasse all’Italia, mentre quelli che lavoravano nel Principato di Monaco e in Francia, continueranno a pagare il 23 per cento. Ci spieghi il ministro Giorgetti il perché di questa disparità di trattamento”.
A scatenare la polemica è Roberto Parodi
segretario dei Frontalieri Autonomi Intemeli (Fai), di Ventimiglia. Secondo Parodi, in base al nuovo disegno di legge i frontalieri in attività che lavorano in Svizzera, verranno tassati in Italia e non più nel Paese in cui prestavano la propria attività lavorativa, ma per andare loro incontro il governo ha portato da 7.500 a 10mila euro il bonus fiscale. Un’agevolazione che vale per tutti i frontalieri, quindi anche per chi lavora in Francia o a Montecarlo.
Il bonus fiscale per i lavoratori in attività sarà però portato a 10mila euro
“La settimana scorsa il Consiglio dei Ministri ha presentato una proposta di legge sulla ratifica del nuovo accordo fiscale Italia-Svizzera sui frontalieri. La proposta prevede l'aumento del bonus fiscale dai 7.500 euro attuali a 10mila euro, che vale anche per i nostri frontalieri e questa è una bella notizia”.
Aggiunge Parodi: “Nello stesso Consiglio dei Ministri, in una norma contenuta nella Legge di Stabilità, si sancisce che le pensioni dei frontalieri italiani con la Svizzera devono essere sottoposte alla stessa tassazione del 5 per cento, indipendentemente dal luogo in cui vengono riscosse. E' inaccettabile, invece, che i nostri pensionati mantengano una tassazione di partenza del 23 per cento, più di quattro volte superiore. Non comprendere tutti i pensionati frontalieri è una discriminazione, una disparità di trattamento tra pari cittadini italiani".
E ancora: "Invito in particolare la Lega, visto l'appartenenza del ministro, ma anche l'intero governo a non macchiarsi di questa vergognosa differenza di trattamento e intervenire in fase di conversione a modificare la norma”. Conclude Parodi: “Sorge un dubbio, visto che la Regione Lombardia si prepara al voto, che ci sia una forma di preferenza politica da parte di qualcuno”.
Fabrizio Tenerelli