"Green pass punitivo per specifiche categorie": Confesercenti chiede al governo Draghi di rinviarlo
"Il green pass, così com'è stato delineato, diventa un provvedimento ingiustamente punitivo per specifiche categorie di imprese"
L'intervento di Sergio Scibilia di Confesercenti
"Il green pass, così com'è stato delineato, diventa un provvedimento ingiustamente punitivo per specifiche categorie di imprese, che non solo devono sostenere l’onere organizzativo ed economico del controllo, ma anche assumersi responsabilità legali che non competono loro". Lo afferma il segretario provinciale di Confesercenti, Sergio Scibilia. "Confesercenti condivide l’esigenza di accelerare l’adesione della popolazione alla campagna vaccinale, ma la collaborazione delle imprese non deve diventare un’assunzione eccessiva di responsabilità o un caos organizzativo, anche in considerazione del fatto che il green pass è comunque una forte limitazione dell’attività economica, che andrà certamente indennizzata".
Secondo Scibilia si tratta di: "Una decisione inapplicabile, in pochi giorni, con prenotazioni alberghiere già in corso. Chi non si è ancora potuto vaccinare non ha il tempo di poter riparare. Gli operatori alberghieri sono su tutte le furie, hanno già ricevuto disdette e rinuncia alle vacanze. Così come adottato il provvedimento, albergatori e ristoratori devono diventare 'sceriffi anti Covid' con controlli assurdi, che non ci competono".
E aggiunge: "L’obbligo del green pass per bar ristoranti e alberghi, non è solo punitivo nei confronti delle attività: è anche costoso da implementare e rischioso per i gestori, trasformati di fatto in agenti di pubblica sicurezza con tutte le responsabilità anche legali connesse. Per controllare all’ingresso i certificati e i documenti di chi li presenta – le attività avrebbero bisogno di formare una persona e dedicarla interamente a questo compito".
E conclude: "Preoccupano, inoltre, eventuali ricadute in caso di errori nella fase di controllo: i gestori dovrebbero essere totalmente esonerati da ogni responsabilità. Il settore del turismo e della ristorazione è di nuovo in ginocchio ed è il primo a pagare il prezzo più salato. Poi ci sono delle incongruenze incomprensibili, non capiamo perché l’obbligo di green pass non sia sufficiente a riaprire le discoteche: una decisione che rischia di diventare il colpo di grazia per moltissime attività, praticamente chiuse da un anno. Chiediamo al Governo Draghi un rinvio della applicazione della norma, sono necessari correttivi urgenti e chiarimenti sulle modalità di controllo prima dell’entrata in vigore".