UNA NUOVA BATTAGLIA

Il collettivo di imprenditori "Alziamo i Toni" torna alla carica dopo il mini lockdown di Conte

"A seguito della firma dell'ennesimo Dpcm - spiega Amalberti - il gruppo Alziamo i Toni continua con il mantra: siamo in guerra, allora combattiamo"

Il collettivo di imprenditori "Alziamo i Toni" torna alla carica dopo il mini lockdown di Conte
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"Stiamo lavorando ad una azione collettiva contro l'esecutivo nazionale, alla presentazione di emendamenti e a manifestazioni in forma "'statica', secondo le normative, per essere concretamente vicino ai 'dimenticati'".

"Stiamo lavorando a un'azione collettiva contro l'esecutivo nazionale"

A parlare è l'abogado Enrico Amalberti, presidente di "Alziamo i toni", comitato di operatori del commercio prevalentemente del comprensorio intemelio, formatosi durante il lockdown per portare l'attenzione sulle categorie e la crisi dovuta ai continui stop o limitazioni delle attività.

"A seguito della firma dell'ennesimo Dpcm - spiega Amalberti - avvenuta il 25 ottobre 2020, il gruppo Alziamo i Toni continua con il mantra: siamo in guerra, allora combattiamo". E aggiunge: "Questo provvedimento è un colpo mortale per la nostra economia. Limitare la ristorazione è assurdo. 'Affondare' le palestre, le piscine e tutte quelle attività definite più volte 'non essenziali' dal Governo, è inutile. Non si può chiedere sacrifici senza dare aiuti immediati".

"Siamo dalla parte delle categorie costrette a sospendere le proprie attività"

Prosegue Amalberti: "Siamo dalla parte di tutte quelle categorie che sono costrette a sospendere le proprie attività ritenute superflue da Conte: parrucchieri, barbieri, centri benessere, ristoranti, bar, scuole di ballo, sport vari, palestre, centri pilates, turismo, spettacolo... tutte persone, si...perché dietro a ciascuna attività ci sono delle persone, delle famiglie che non riusciranno a dare da mangiare ai propri figli a causa della incompetenza di questo Governo, sordo nei confronti delle regioni che hanno cercato un dialogo costruttivo".

Conclude: "Il diritto alla salute è importante sicuramente, e bisogna essere attenti a 'combattere' il virus con tutti i D.P.I. previsti dalla legge. Ma agendo così Governo 'affama' i cittadini. Servono aiuti concreti ed immediati. Come sempre la gestione è superficiale e non organizzata".

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