Mercato coperto inagibile: vertice in Comune tra Giunta, ambulanti e categorie

Al mercato erano presenti un centinaio di ambulanti assieme a rappresentanti dell'amministrazione e delle categorie

Mercato coperto inagibile: vertice in Comune tra Giunta, ambulanti e categorie
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C’è chi chiede di sospendere la Tari e chi le altre imposte dovute al Comune e chi, invece, è preoccupato da emergenze più contingenti, come quella di staccare la spina dal proprio box, per evitare un altro rogo.

Erano un centinaio, stamani, gli ambulanti del mercato ortofrutticolo di Ventimiglia

che si sono presentati in Comune per un vertice con il sindaco della città di confine, Flavio Di Muro; una delegazione della Giunta con il vicesindaco e assessore al Commercio, Marco Agosta e una rappresentanza delle categorie, per trovare una soluzione alla chiusura della struttura, dopo l’incendio di domenica primo settembre, quando un box della seconda fila (numero 38) è andato in fiamme per un probabile corto circuito.

I commercianti ovviamente vorrebbero lavorare

ma fintanto non sarà disponibile una relazione dei vigili del fuoco, che spieghi con esattezza come comportarsi, il mercato resterà chiuso con un inevitabile danno economico per gli operatori e per la città. Le fiamme, oltre a distruggere il banco di ortofrutta, hanno seriamente danneggiato un pilone, che se dovesse rivelarsi portante, metterebbe a rischio l’agibilità della struttura. A questo punto bisogna attendere le prescrizioni da seguire e se quest’ultime potranno essere eseguite nell’immediatezza, allora la struttura potrà riaprire a breve, altrimenti, qualora venissero richiesti nuovi lavori ci sarà da aspettare anche mesi e il Comune dovrà ricorrere a un piano B.

Le dichiarazioni del sindaco Di Muro

“Ho voluto organizzare questo incontro perché è mia intenzione chiarire quello che è successo, a che punto siamo e quello che faremo. Intanto simbolicamente vedete intorno a me tutta la giunta comunale, questo sta a significare come la macchina comunale e tutti gli uffici è totalmente dedicata alla questione del mercato coperto. E’ un momento difficile non solo per voi, a cui va la mia vicinanza umana, ma è un momento difficile per tutta la città. Il mercato è come l’Ilva di Taranto. E’ come se fosse chiusa la fabbrica più importante della città. E non siete solo in crisi voi operatori in termini economici, è in crisi economica tutta la città di Ventimiglia. Basta vedere il parcheggio in piazza del Comune in questo momento di fine estate per capire quanto sia una ferita al cuore pulsante dell’economia cittadina. Il mercato coperto è il centro pulsante dell’economia, del commercio e del turismo. Riaprirlo è la nostra priorità assoluta, costi quel che costi”.

Il primo cittadino ha poi ribadito nel corso di una intervista

“Credo che abbiano compreso che da questa parte ci sia un’amministrazione sensibile. La Giunta era tutta presente proprio simbolicamente a rappresentare che qualsiasi investimento ci sia da fare per la riapertura del mercato o per un piano B temporaneo per poter allestire un mercato e non perdere la clientela, noi lo faremo. Lo faremo con determinazioni, con senso di responsabilità, costi quel che costi, perché non è solo una ferita al cuore degli operatori commerciali che devono arrivare alla fine del mese e delle loro famiglie, ma è una ferita al cuore dell’economia cittadina: basta farsi un giro per Ventimiglia e vedere che oggi c’è meno turismo, meno commercio, meno giro d’affari.

Sono in prima linea, unitamente con gli uffici, i vigili del fuoco e tutti gli enti sovraccomunali, ho scomodato anche il prefetto proprio a significare quanto è grave la situazione. Questo ci dà la possibilità di mettere mano a un mercato che purtroppo da molti anni necessitava di lavori. Purtroppo ci siamo arrivati oggi e ci siamo arrivati con queste modalità che non volevamo, ma faremo di tutto per riaprire il mercato coperto in tempi brevi, compatibilmente con le prescrizioni dei vigili del fuoco e ai lavori che ci saranno da fare, per dare una possibilità di lavorare a questi operatori commerciali”.

"Tutte le mie ordinanze sono concordate con i vigili del fuoco. C’è un rischio crollo del mercato legato ad un pilone che ha preso fuoco su cui prontamente abbiamo incaricato un professionista che proprio in queste ore sta facendo dei rilievi per darci l’aspetto statico del pilone e della struttura. Quindi ci sono degli accorgimenti che vanno fatti. E’ impensabile aprire se non siamo certi che la struttura non crolli o non sia salubre. Noi siamo pronti ad aprire il minuto dopo che abbiamo le certificazioni dei professionisti che ci dichiarano che la struttura è in sicurezza e salubrità”.

Il vicesindaco e assessore  Marco Agosta ha dichiarato

“Abbiamo fatto praticamente il possibile per creare una sorta di livello organizzativo. Step su step stiamo cercando di capire come aprire il mercato in sicurezza. Il secondo livello è quello di cercare subito un piano B. Ci stiamo già portando avanti, se il primo livello non funzionasse, per avere pronta la soluzione. Come assessore al Commercio sto cercando di valutare un’altra ipotesi. Il primo livello è di mettere in sicurezza la struttura con tutte le certificazioni; il secondo livello, dal basso, è di avere la soluzione pronta giù domattina, ma non abbiamo tempistiche certe. Io sto cercando di capire: quando, perché e come mettere tutto in sicurezza dal punto di vista dell’igiene pubblica, della sicurezza e dei vigili del fuoco”.

Sergio Scibilia, presidente della locale Confesercenti, ha detto

“Tutti quanti noi abbiamo capito che è una situazione drammatica, nella quale l’impegno del sindaco e dell’amministrazione ci sono stati stati. Credo sia doveroso, nel senso che è il loro dovere, ma lo stanno facendo nella giusta tempistica. Quello che abbiamo chiesto noi è di poter lavorare direttamente. E’ chiaro che ci sono delle difficoltà: non stiamo parlando di spostare il mercato, ma si sta pensando di poter andare a lavorare, fosse anche un’ora al giorno. Perché il problema grosso è che la città rischia di perdere una fetta di clientela appassionata, che se va avanti così pe una settimana o venti giorni, si sposta e va da un'altra parte. Oggi dobbiamo pensare a delle soluzioni da buon padre di famiglia: non c’è altro da fare. Ci sono due soluzioni: una sono i tecnici, due è la legge. Per cui il sindaco può far quello che vuole, ma se il vigile del fuoco gli dice di staccare  una spina, lui lo deve fare. Dunque, dobbiamo trovare tutte le possibili soluzioni tecniche. Si potrebbe pensare che il formaggiaio faccia una cosa; il fiorista un’altra e chi vende le bottiglie d’olio un’altra ancora. Io direi aspettiamo un attimo per capire, ma bisognerà fare sacrifici diversi".

Fabrizio Tenerelli

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