Mercato senza francesi, Benassi: "Per noi è un lockdown indotto, servono agevolazioni"
Nel primo giorno di lockdown, oggi, le bancarelle del settimanale mercato del venerdì, di Ventimiglia, erano pressoché vuote
Senza i francesi il mercato del venerdì è a rischio
"Stiamo vivendo un lockdown indotto. Le nostre istituzioni comunali e statali non ci riconoscono alcun diritto, ma di fatto anche noi siamo nel confinamento più totale, considerato che il nostro lavoro è legato col filo doppio ai francesi". A parlare è Roberto Benassi, ambulanti, nonché rappresentante di Anva Confesercenti. Nel primo giorno di lockdown, oggi, le bancarelle del settimanale mercato del venerdì, di Ventimiglia, che danno lavoro a 384 famiglie di ambulanti, erano pressoché vuote.
La speranza è che il coprifuoco duri il meno possibile
"Non avremo probabilmente alcun ristoro dal governo, ma se il lockdown dovesse protrarsi troppo a lungo, come ha già annunciato Macron, avremo bisogno di attivare delle forme di recupero che ci permettano di sopravvivere".
Gli ambulanti chiedono agevolazioni nel pagamento delle tassazioni, a partire dalla Tosap sul suolo pubblico, che hanno pagato il 15 ottobre, ignari che si sarebbero fermati qualche giorno dopo. "Ogni volta che apriamo abbiamo delle spese fisse - prosegue Benassi - qualcuno ha pure dei dipendenti, senza contare la movimentazione dei mezzi e i consumi. Ci auguriamo che qualche francese riesca a entrare, visto che le frontiere sono aperte, nel frattempo lanciamo un appello alle istituzioni, affinché ci diano una mano".
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