Migranti a Ventimiglia: l'appello delle categorie a Toti e Rixi, abbandonati dalle istituzioni
Le categorie e i comitati di quartiere hanno consegnato l'appello ai due politici
Un appello al viceministro Edoardo Rixi e al presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è stato consegnato, venerdì scorso, a Ventimiglia, da Confcommercio n(presidente Dario Trucchi; Confesercenti (presidente Sergio Scibilia); Comitato Centro Cittadino Ventimiglia (Eric Rossi Gastaldi) e Comitato San Secondo di Ventimiglia, Santo Russo, chiedendo un intervento deciso per quanto riguarda il problema migranti. “La città di Ventimiglia territorio di confine - si legge - da molti anni sta subendo un immenso disagio a fronte dei costanti flussi migratori verso la vicina Francia ed il nord Europa. Il nostro territorio è una tappa obbligata, un punto di frontiera , spesso diventato un vero tappo”.
"Un fenomeno con persone disagiate, malate, famiglie con bambini, costrette a ‘vivere’ per giorni nelle nostre strade"
E poi: “In particolare ci riferiamo ad un fiume di donne e bambini, di diverse nazionalità e diverse religioni, che transitano in città senza poter ricevere nessuna assistenza umanitaria, sociale. Vengono accolti solo dalle organizzazioni del volontariato che provvedono in parte, in base alle loro forze, a fornire un primo pasto caldo e le informazioni di base. Il resto della sosta in città si svolge per strada, nel fiume, nei giardini, nei binari della stazione, ovunque trovano un antro. Un fenomeno con persone disagiate, malate, famiglie con bambini, costrette a ‘vivere’ per giorni nelle nostre strade, in pieno centro, soddisfano i loro bisogni umani ovunque sia possibile”.
"La nostra città è ormai protagonista negativa di una quotidiana cronaca nera"
Le categorie e i comitati di quartiere spuntano il dito contro le risse quotidiane, a causa di abuso di alcool e gli atti di violenza. “L’importante lavoro delle forze dell'ordine, non può bastare a fermare questo ‘fiume' di degrado sociale e umanitario. La nostra città è ormai protagonista negativa di una quotidiana cronaca nera sulle prime pagine con un immagine di degrado, di povertà, di abbandono. Ventimiglia è ormai una meta turistica e commerciale da evitare, da starci lontano, dove non passare una vacanza, dove non è consigliabile fare acquisti , dove è complicato parcheggiare una macchina in sicurezza, dove la gente ha paura sia di giorno che di notte, con una stazione internazionale invasa di disperati”.
Una situazione non priva di ripercussioni
“A tutto questo corrisponde un conseguente calo dell'economia locale basata sul turismo e il commercio. Oggi la comunità è stanca, stufa, delusa e amareggiata, sente un forte abbandono da parte delle istituzioni preposte, dallo Stato. Ci rivolgiamo a voi con disperazione, sgomento, amarezza e tristezza, non vogliamo arrenderci, cedere al degrado, all'odio razziale, alla criminalità organizzata. Chiediamo al Governo un sostegno economico per la città, una campagna nazionale di promozione turistica, sul modello Ischia. Vi chiediamo di trovare una soluzione sotto il profilo umanitario, affinché le persone che sostano in città possano avere una prima assistenza, possano non finire nel degrado”.