Regione Liguria

Ok da Bruxelles per i 630 milioni del Por Fesr

Liguria tra le prime sei regioni in Italia per i fondi Por Fesr. Nelle idee di Toti e Benveduti rilancio e sviluppo della produttività

Ok da Bruxelles per i 630 milioni del Por Fesr
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La Liguria tra le prime sei regioni ad avere il semaforo verde per la programmazione Por Fesr di fondi comunitari.

 

Via libera dalla commissione per i 630 milioni di Por Fesr

 "La Liguria è tra le prime sei regioni in Italia a ricevere dalla Commissione Europea di Bruxelles l'approvazione della programmazione dei fondi Por Fesr 2021-2027". Ad annunciarlo sono il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l'assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti. In ballo 630 milioni di euro in sette anni, 250 in più della scorsa edizione.

Obiettivo della giunta Toti è quello di concentrare i fondi in iniziative di rilancio e sviluppo della produttività del territorio ligure

“Questo risultato – aggiunge il presidente Toti - si aggiunge a quello già raggiunto pochi giorni fa per il Fondo Sociale Europeo: anche in questo caso la Liguria è stata tra le prime cinque Regioni italiane a ricevere il via libera della commissione europea alla nuova programmazione 2021-2027”.

 

A  gennaio i primi bandi

"Le evidenti necessità manifestate dalle imprese -aggiunge l'assessore Benveduti-, a cui abbiamo dato un iniziale supporto con le rimanenze della programmazione Por Fesr 2014-2020, ci spingono a lavorare con la stessa sollecitudine per far partire già da gennaio 2023 i primi bandi comunitari della nuova".

Il programma Por Fesr

Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) si propone di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale nell’Unione europea intervenendo sugli squilibri tra le regioni. Il fondo sostiene lo sviluppo regionale e locale per contribuire al conseguimento di tutti gli obiettivi tematici attraverso la definizione di priorità dettagliate. Focus su:

  • Ricerca, sviluppo e innovazione;
  • Miglioramento dell’accesso e della qualità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
  • Cambiamento climatico e transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio;
  • Sostegno alle PMI;
  • Servizi di interesse economico generale;
    Infrastrutture delle telecomunicazioni, dei trasporti e dell’energia;
  • Rafforzamento della capacità istituzionale e amministrazione pubblica efficiente;
  • Infrastrutture sanitarie, sociali e scolastiche
  • Sviluppo urbano sostenibile

 

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