IN PENSIONE A 62 ANNI

"Quota 100" per andare in pensione scade al 31 dicembre. Ecco quanti hanno già ottenuto il beneficio

Il beneficio per andare prima in pensione non verrà rifinanziato dal Governo. Investiti finora 11,6 miliardi di euro

"Quota 100" per andare in pensione scade al 31 dicembre. Ecco quanti hanno già ottenuto il beneficio
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Il 31 dicembre 2021 scade il termine entro il quale i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, e i lavoratori autonomi, inclusi gli iscritti alla gestione separata, possono maturare i requisiti per accedere alla pensione con il meccanismo denominato “Quota 100”.
Al 31 agosto 2021, i lavoratori in totale che hanno avuto accesso alla pensione “quota 100” sono 341.128 su 433.202 domande pervenute (di cui 35.238 in lavorazione e 56.836 respinte).
I lavoratori dipendenti che hanno beneficiato della pensione Quota 100 sono 273.519, di cui 166.282 del settore privato e 107.237 del settore pubblico, mentre i lavoratori autonomi sono 67.609. Il 69,3% dei beneficiari risultano uomini, il 30,3% donne. L’importo lordo medio annuo
è di 25.663 euro.

L'assegno più alto gli oltre 100mila dipendenti pubblici pensionati con Quota 100

L'assegno più alto - secondo dati forniti oggi dall'Inps e riferiti al 31.08.2021 - è quello dei 107.237 dipendenti pubblici, che percepiranno in media 28.064 euro lordi all'anno. A seguire i 166.282 dipendenti privati, il cui assegno ammonta a 27.237 e gli autonomi (67.609) a cui andranno poco meno di 18mila euro all'anno di pensione.
Gli impegni di spesa 2019-2021 sulle pensioni Quota 100 liquidate fino al 31 agosto 2021 sono pari a 11,6 miliardi di euro.

Quota 100 non verrà rifinanziata

Dal Governo, la settimana scorsa il ministro dell'economia Daniele Franco aveva già chiarito che Quota 100 scadrà con la fine dell'anno e non verrà rifinanziata, anche a seguito della richiesta dell'Ocse, al fine di ridurre l'onere della  spesa pensionistica italiana. Quota 100, cavallo di battaglia della Lega di Matteo Salvini, prevede l'uscita dal lavoro a 62 anni con 38 anni di contributi.

Numeri molto inferiori alle attese secondo l'analisi dell'Osservatorio sui conti pubblici

A conti fatti, tuttavia, il numero di chi ne ha beneficiato (o anche solo fatto domanda) è molto inferiore alle attese, come aveva già rilevato uno studio condotto dall'Osservatorio sui conti pubblici italiani presieduto da Carlo Cottarelli. "Il numero complessivo di beneficiari attesi - si legge nella relazione sottoscritta dagli analisti dell'Osservatorio Edoardo Bella e Luca Brugnara  - è stato stimato attorno a 290 mila unità nel 2019, per poi raggiungere le 356 mila unità nel 2021 e infine decrescere sino a 155 mila nel 2028.

"Le domande di pensionamento accolte nel biennio 2019-2020 - prosegue la nota - sono state inferiori al previsto: l'accesso a Quota 100 è stato riconosciuto a poco più di 193 mila lavoratori nel 2019 (-33,4% rispetto a quelli attesi) per poi raggiungere le 266 mila unità nel 2020 (-18,7%). In termini di nuove adesioni, nel 2020 si sono però avuti più pensionamenti di quelli previsti (73 mila, invece di 37 mila), forse perché alcuni lavoratori  che potevano andare in pensione nel 2019 hanno usufruito del beneficio solo nel 2020".

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