Trenta milioni di debito coperti in 4-5 anni al 90%: ecco il piano di rientro di Rivieracqua
Stop ai costi in bolletta diversi nei vari comuni prevista normalizzazione delle tariffe e interventi alla rete idrica
Debiti rifusi al 90 per cento in 4-5 anni, ecco il piano di rientro di Rivieracqua
"In consiglio di amministrazione delibereremo di ricorrere a una procedure minore e più snella, come richiesto dal tribunale, con la possibilità di richiedere anche misure alternative e protettive, perché vogliamo assolutamente pagare il nostro debito. Nulla è cambiato rispetto alla proposta del piano concordatario, ma vogliamo farlo nel rispetto di tutti i creditori".
A parlare è il presidente di Rivieracqua, Gian Alberto Mangiante, che stamani nella sede di valle Armea della società incaricata di gestire il ciclo integrato delle acqua in provincia di Imperia, ha annunciato le strategie societarie finalizzate al pagamento dei creditori, dopo il recente decreto del tribunale di Imperia, che ha revocato il concordato, considerata la migliore situazione finanziaria della società. Un debito complessivo di circa 30 milioni, che verrà rifuso in 4-5 anni nella misura minima del 90 per cento.
Le dichiarazioni del presidente Gian Alberto Mangiante
"Innanzitutto partiamo dagli aspetti positivi del decreto del 10 novembre scorso, in cui si è dato atto che Rivieracqua è cresciuta ed oggi è in grado di camminare da sola, di far fronte al proprio debito, senza alcun problema, anzi generando flussi di cassa positivi". Riguardo i creditori, Mangiante ha subito precisato: "Non accetteremo balzi in avanti da parte di chi chiederà di essere soddisfatto prima di altri o a condizioni migliori di altri. Tratteremo tutti alle stesse condizioni e lo dobbiamo nel rispetto di chi ha creduto in noi e soprattutto per realizzare un par condicio creditorum".
Sui tempi: "L'arco di piano concordatario prevedeva 4-5 anni e i tempi restano inalterati rispetto al concordato. Nulla è cambiato, c'è solo una gestione più elastica e agevole, perché non deve sottostare a forma di controllo da parte del tribunale stesso".
Sulle percentuali che verranno corrisposte ai creditori
"Pensavamo di pagare intorno al 90 per cento, una cifra già di per sé molto elevata per un concordato. Non solo la confermiamo, ma auspichiamo di migliorarla. Il concordato è stato revocato per questione solo di tempistiche che non dipendono da Rivieracqua: tariffa unica e la gara a doppio mandato per la ricerca del socio privato, di conseguenza dobbiamo parametrare questi questi due interventi le capacità di pagamento dell'azienda".
"Stop ai costi differenti dell'acqua nell'imperiese" è lo stesso Mangiante ad annunciarlo. "Ci sarà una normalizzazione delle tariffe e finalmente ci sarà l'investimento che ci permetterà di investire sulla rete idrica che ne ha assolutamente bisogno".
Il consigliere di amministrazione Giacomo Chiappori è entrato nel merito del futuro dell'azienda
"Il concordato era obsoleto, le condizioni sono cambiate e il tribunale ha detto che siamo certificati per camminare con le nostre gambe. Gli argomenti sono: trattare con i creditori per pagare i debiti e sentire che cosa se pensano i sindaci, in una nuova conferenza, per capire se ci vuole socio privato o no; mentre il commissario ad acta Gaia Chieccucci sta preparando il piano d'ambito e la tariffa unica. Assodato questo e sentiti i creditori, a questo punto si può anche pensare di camminare con le proprie gambe".