Siccità e carovita fanno impennare del 20-25% il prezzo della mimosa
La siccità e il carovita degli ultimi mesi hanno determinato un’impennata del prezzo della mimosa, il fiore simbolo della Festa della Donna
La mimosa è cresciuta tra il 20 e il 25 percento rispetto al 2022
La siccità e il carovita degli ultimi mesi hanno determinato un’impennata del prezzo della mimosa, il fiore simbolo della Festa della Donna (8 marzo). La produzione, infatti, è inferiore - malgrado la richiesta sia rimasta uguale - ma gli aumenti si aggirano attorno a un più 20-25 percento rispetto al 2022. Come è ormai ben noto, l’asse Seborga-Sasso-Vallebona (che si è estende tutto nell’entroterra di Bordighera) è uno dei più strategici in Italia.
"A causa della siccità avremo un raccolto inferiore"
“Purtroppo, non sarà ricordata come una delle annate migliori - afferma Paolo Cane (Agroflor) -. A causa della siccità avremo un raccolto inferiore e la prima conseguenza di questa minore produzione è l’aumento del prezzo. I mazzi, ad esempio, saranno di quattro etti e non più mezzo chilo, come l’anno scorso, e se il cartone, che contiene sei mazzi, l’anno scorso era venduto a 30 euro, in media, quest’anno il prezzo oscilla tra i 29 e i 31 euro”. La qualità? “Le piante nuove, quelle che hanno pochi anni - aggiunge - garantiranno una buona qualità a differenza di quelle più vecchie”.
"Ordini e richieste ne abbiamo, ma la preoccupazione principale è data dai prezzi"
Per Gianfranco Croese di Florcoop, altra società con all’attivo alcune decine di produttori: “La destinazione principale è l’Italia, ma anche la Russia è un buon acquirente. Ordini e richieste ne abbiamo, ma la preoccupazione principale è data dai prezzi, la cui crescita è anche effetto della riduzione dei consumi”. Il mercato comunque tiene, basti pensare che la mimosa è uno dei pochi fiori, assieme al verde ornamentale (ginestra e ranuncolo), che ha ancora appeal a livello internazionale.
Fabrizio Tenerelli