Pomodori red cherry: deliziosi e dolci ciliegini rossi
Anche quest'anno vi accompagniamo nel coltivare i vostri semi e vi suggeriamo delle gustose ricette: tenete la pianta al caldo, non esagerate con l’acqua e aiutatela con un tutore
Cari lettori, rieccoci con la nostra iniziativa green, attraverso cui tutti possono creare il proprio orto casalingo. Che siate esperti o alla prima esperienza non preoccupatevi, come gli anni passati vi accompagneremo passo passo. Ma non perdetevi mai d’animo se incontrerete qualche difficoltà, con i nostri semi potrete fare più coltivazioni e raggiungere risultati sempre migliori.
Ripartiamo quindi con un prodotto principe delle nostre tavole, il pomodoro, questa volta in una variante tra le più famose ed usate, il ciliegino.
Ecco a voi qualche suggerimento per coltivare i semi che vi regaliamo, forniti da Franchi Sementi, grazie al sostegno di Novatex Italia.
Pomodoro red cherry: i nostri consigli
La semina
Prendete un vaso largo almeno 40 cm e alto minimo 40-50 cm, poiché il pomodoro ha radici abbastanza profonde. Per ogni vaso possiamo mettere un seme o al massimo due, posizionati alle estremità del vaso. Oppure provate con un paio di semi e poi lasciate crescere quello che germinerà meglio.
Per il terriccio usate quelli in commercio, magari facendovi consigliare per scegliere quello più adatto.
Il seme va posto abbastanza in superficie: la consueta regola vuole che il seme venga messo a una profondità pari a due/tre volte il suo diametro, nel nostro caso a mezzo centimetro. Prestare attenzione non tanto alla temperatura esterna ma a quella della terra, tenendola al sole nelle ore più calde, mentre nelle ore notturne spostare il vaso in un luogo più riparato e caldo.
Possiamo seminare già in questo periodo, tenendo però il vaso protetto, anche all’interno per i primi tempi. Altrimenti possiamo aspettare marzo-aprile. Tenere comunque i vasi alla luce e bagnare solo la terra, senza esagerare.
La crescita
Anche questo pomodoro è della tipologia indeterminata, cioè si sviluppa in altezza e quindi necessiterà di un sostegno, detto tutore, solitamente in bambù, così da accompagnare mano a mano la crescita della pianta. L’importante è legare la pianta al tutore non troppo stretto, evitando strozzature.
Un’altra pratica essenziale è l’eliminazione dei getti ascellari (detta anche sfemminellatura, ma spesso assume altri nomi in base alla località): consiste nella potatura delle foglie che crescono nell’inserzione tra il tralcio e i rami principali, così da eliminare una parte della pianta che sarebbe improduttiva e privilegiare i rami che invece portano frutto.
Passiamo all’innaffiatura: l’acqua va data in modo omogeneo e costante, non esagerare poiché potremmo causare danni e i nostri pomodori potrebbero marcire. Conviene dare poca acqua, nelle ore meno calde, e in modo costante. Inoltre, non bisogna bagnare le foglie ma il terriccio, anche usando un nebulizzatore.
La raccolta
Possiamo raccogliere i pomodori singolarmente mano a mano che maturano. Quando il pomodoro sarà pronto? Lo capiremo dal colore rosso e dalla consistenza soda. Solitamente i primi frutti si potranno cogliere dopo 60-80 giorni dalla semina, tenendo sempre conto del clima. Questo tipo di pianta darà pomodori più piccoli, mediamente dal peso di 15-20 grammi l’uno. E avremo la tipica cascata con almeno una decina di frutti per grappolo.
La produzione potrà ripetersi, se protetta e curata potrò dare pomodori fino a settembre-ottobre.
Buona coltivazione e, soprattutto, buon divertimento con questo utile e sano hobby.
Lo chef Tarabini propone: Pomodorini confit red cherry
Anche per la quarta edizione della nostra iniziativa green abbiamo il piacere e l’onore di ospitare le ricette dello chef Gianni Tarabini. Un prezioso aiuto per poter utilizzare in modo originale e gustoso le produzioni del nostro orto “speziale”. Ricordiamo che Tarabini guida la brigata del ristorante La Preséf all’interno dell’Agriturismo La Fiorida a Mantello, in provincia di Sondrio. Numerosi i riconoscimenti ottenuti grazie alle creazioni dello chef e ai prodotti genuini dell’azienda agricola: dal 2013 brilla la Stella Michelin assegnata dalla Guida Rossa e nel 2022 ha ottenuto, sempre dalla prestigiosa guida, anche la “Stella Verde”, il riconoscimento per i ristoranti all’avanguardia nel campo della sostenibilità.
Per questa prima puntata, lo chef Tarabini ci insegna preparare dei pomodorini confit a regola d’arte.
Ingredienti:
Pomodoro ciliegino 500 g
Aglio 3 spicchi
Zucchero 25 g
Timo 10 rametti
Olio Extravergine d’oliva 40 g
Origano secco q.b.
Sale fino q.b.
Pepe nero q.b.
Preparazione
Lavare e tagliare in due i pomodorini, metterli su una teglia e condire con gli elementi precedentemente preparati, mettere la teglia nel forno a 50 gradi almeno 3/4 ore (controllare la cottura) e lasciare essiccare. Una volta essiccati, mettere tutto in un vasetto di vetro coperti con olio extravergine.
Come utilizzarli
Questi pomodorini risultano ideali come contorno per antipasti o per condire piatti di pasta.