Accuse di campagna elettorale pilotata dell'ex sindaco Giordano

Accuse: l'ex sindaco di Vallecrosia, oggi sui banchi dell'opposizione, Ferdinando Giordano, ieri sera in Consiglio comunale ha sferrato dure accuse

Accuse di campagna elettorale pilotata dell'ex sindaco Giordano
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"Demmo l'incarico all'ufficio lavori pubblici per fare una valutazione economica. Questa è stata fatta ed è stata inviata. E’ stata sollecitata per essere dibattuta, ma nessuna risposta è mai stata data. E quindi in questo caso è venuta fuori, diciamo, la persona di riferimento che ha, secondo noi, un po' tarpato le ali a tutta la discussione, perché si vedeva nella persona un possibile sostenitore di una campagna elettorale pilotata".

L'attacco all'amministrazione

Così l'ex sindaco di Vallecrosia, oggi sui banchi dell'opposizione, Ferdinando Giordano, ieri sera in Consiglio comunale è tornato a parlare del caso sollevato nelle settimane scorse dall’opposizione, riguardante la presenza di posteggi privati all’interno dell’area pubblica del lungomare, data in comodato d’uso al Comune e nella quale sono stati realizzati anche parcheggi per disabili.  “Da quando è stato affisso il cartello che a settembre il parcheggio sarebbe stato chiuso - ha proseguito Giordano, nel suo discorso - l'amministrazione comunale si è prodigata parlando con tutti i socio della società ‘Gloria’ e con la proprietà, per addivenire ad una acquisizione di quest'area, che era stata la prospettiva che in quel momento era più formale: si parlava che la società volesse mettere in vendita, anche per tacitare i rapporti tra i diversi soci”.

L'incontro negato

Prosegue: “Perché a noi veniva negata qualunque possibilità, anche a quella di addivenire ad una formale discussione. Non abbiamo mai avuto una risposta. Mai una volta a nessuna delle nostre lettere formali è stata data una risposta. Mi si può dire che la cifra non era idonea, benissimo, però si doveva dire: nessuno lo ha mai detto. Nessuna lettera da parte della proprietà ha mai stabilito questo. L'aspetto della questione ha assunto un non so ché di "pruderie": sembrava proprio un gioco. E poi la dichiarazione dell'allora candidato Biasi ha fatto sembrare che quello che era un semplice dubbio, era una certezza, una realtà. Oltretutto si parlava di buoni auspici e di capacità di mediazione. Ma se la capacità di mediazione a una amministrazione non viene data, dando la possibilità di interloquire, di parlare con un socio che per altro era discordante rispetto agli altri… Questo è quello che ha fatto sembrare la cosa abbastanza anomala. Il fatto che si sia risolta in un modo così encomiabile per il risultato, visto che abbiamo dato alla stagione balneare del 2018 la possibilità non solo di un parcheggio ma di una inversione di marcia. I nostri stabilimenti balneari hanno potuto lavorare”.

La replica del sindaco

Sollecita la risposta del primo cittadino: “Nel rapporto che c'è tra il Comune e i privati, che siano uno o cento, nelle sedi in cui vi siete incontrati e per cui non abbiate raggiunto un accordo, io non ci metto becco perché non ero presente. Io, che sono arrivato il 10 di giugno, devo analizzare i fatti. Poi quelle che sono le dinamiche, a me non interessano perché non c'ero. La delibera però me la sono letta, è lì il grave. Non lo avrete comprato perché avrete avuto delle vostre questioni. Però quello che è grave, ed è registrato, è quando si mette in gioco il processo alle intenzioni. Stiamo ben attenti, perché il processo alle intenzioni che tu hai citato prima, guarda che è un atto gravo. Guarda che io ho solo chiesto alla proprietà, se nel caso in cui avessi vinto le elezioni, c'era la possibilità di riaprire il parcheggio per un bene comune”.

L'iter

Prosegue Biasi: “Non c'è altra finalità…visto che le delibere dell'approvazione del Puc e della variante di destinazione le avete fatte voi, mica io. Io arrivo a valutare che c'è stata una negatività dei rapporti, comunque vada avvantaggiando la proprietà, visto che avete fatto la variante urbanistica… Io invece faccio un'altra analisi: perché, nel momento in cui avete fatto il finanziamento pubblico, alla Regione Liguria davate per scontato che avevate il terreno? Perché nel progetto che è stato inviato alla Regione Liguria c'era la rotonda in quel parcheggio, senza una firma tra le parti? Se lo spieghiamo alla Regione, forse quei soldi bisogna restituirli. Allora quando si fanno gli atti, bisogna fare atti seri. Se facciamo processi alle intenzioni, bisogna farli con carte documentati, in cui si dimostra dove sorge il problema. Se no, e scusate il tono, si ritorna nella condizione che si prende una delibera di consiglio comunale dove c'è allegato un progetto in cui è stabilito che la rotonda in cui i cittadini possono passare è prevista all'interno di un terreno privato di cui non abbiamo neanche un accordo bonario: non si può fare!".

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