Acqua: M5s: “Sentenza storica ad Andora, i cittadini avevano ragione”

"Rimborsi dovuti per acqua non potabile e depurazione mai fornita, smascherato un sistema che ha ignorato i cittadini"

Acqua: M5s: “Sentenza storica ad Andora, i cittadini avevano ragione”

“Il Tribunale ha dato ragione ai cittadini di Andora: rimborsi dovuti per acqua salata, non potabile e per un servizio di depurazione mai erogato. Una vittoria che mette in luce chi per anni ha negato i problemi e minimizzato i disservizi”. Così in una nota il Movimento 5 Stelle di Ventimiglia commentando la recente sentenza sulla causa intentata da alcuni cittadini di Andora contro Rivieracqua e l’Ato idrico imperiese.

Le rassicurazioni di Scajola

“Per anni Claudio Scajola – continua la nota -, figura centrale nell’ATO Idrico Imperiese e nella Provincia di Imperia, rassicurava dai giornali, sostenendo che non ci fosse alcuna emergenza strutturale, l’acqua fosse sostanzialmente conforme, le criticità fossero episodiche e sotto controllo, il sistema funzionasse e non ci fossero motivi per allarmismi o rimborsi. La realtà era ben diversa: rubinetti con acqua salata, famiglie costrette a comprare acqua in bottiglia e bollette elevate”.

Il ruolo del MoVimento 5 Stelle

“Come ricorda l’on. Roberto Traversi – prosegue il Movimento -, il MoVimento 5 Stelle è sempre stato al fianco dei cittadini, dei comitati e delle associazioni dei consumatori, portando la battaglia in Commissione Europea, Camera dei Deputati e Consiglio Regionale, mentre altri difendevano l’indifendibile”.

La vicenda del dissalatore

“Gravissima – ad avviso dei 5 Stelle – anche la vicenda del dissalatore di Andora, osteggiato politicamente e bloccato da pressioni istituzionali. Questo ha prolungato l’emergenza e apre oggi la strada a una possibile richiesta di risarcimento danni”.

Un metodo da condannare

“Questa sentenza – proseguono i 5 Stelle – non condanna solo un gestore, ma un metodo arrogante di governare l’acqua senza ascoltare i cittadini”.

Assemblea pubblica del 30 dicembre

“Il 30 dicembre, all’assemblea pubblica di Andora, non si celebrerà una vittoria politica, ma una verità finalmente riconosciuta: i cittadini avevano ragione, e chi li ha ignorati per anni deve oggi risponderne politicamente. L’acqua è un diritto. E i diritti si difendono stando sempre dalla parte delle persone”, conclude la nota.