Allarme conti a Imperia, Scajola illustra piano risanamento

Scajola: è allarme conti in Comune a Imperia, dopo una recente comunicazione della Corte dei Conti che pone sotto accusa numerose scelte finanziarie

Allarme conti a Imperia, Scajola illustra piano risanamento
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Scajola

E' allarme conti in Comune a Imperia, dopo una recente comunicazione della Corte dei Conti che pone sotto accusa numerose scelte finanziarie, nel periodo tra il 2012 e l'8 giugno del 2018 ovvero a pochi giorni dall'ufficiale insediamento in Comune del neo eletto sindaco Claudio Scajola. Lo stesso primo cittadino, stamani, nel corso dell'illustrazione dei risultati portati a termine nei primi cento giorni di mandato, ha annunciato per lunedì prossimo una riunione di Giunta con la quale darà avvio al risanamento dei conti.

L'annuncio

"Adotteremo seri provvedimenti - ha detto Scajola - in attesa di una ricognizione totale della situazione debitoria e creditoria, che servirà per impostare il lavoro. Sono stati scoperti debiti che neppure risultavano". A tale proposito, proprio ieri l'amministrazione ha incaricato il professionista genovese Marco Rossi, di individuare le misure idonee al risanamento del bilancio del Comune di Imperia da comunicare alla Corte dei Conti entro il 15 febbraio 2019.

Le criticità

Le criticità maggiori riguardano: 11,6 milioni di euro, accumulati in sette anni, che il Comune vanta nei confronti del gestore dell'acquedotto Amat e che non ha mai riscosso. Ci sono, quindi: 1,7 milioni di spese anticipate per il funzionamento del tribunale e mai saldate del Ministero della Giustizia.

La Corte dei Conti contesta pure la decisione della precedente Giunta - capitanata dal sindaco Carlo Capacci - di investire il "tesoretto" proveniente dalle fideiussioni del Porto di Imperia in "spese una tantum", anziché per "sanare la cassa". A ciò si aggiunge un debito di 2 milioni, che il Comune ha transato a 1,2 milioni, con la Teknoservice, società appaltatrice del servizio di igiene urbana. E ancora: una vertenza con la Provincia di Imperia per 700mila euro.

Le conclusioni

"E potremmo continuare - prosegue Scajola -. La prima decisione che adotteremo è quella della compensazione tra debiti e crediti, tagliando di netto i tempi della burocrazia". Ciò significa che se un soggetto è contemporaneamente debitore e creditore, anziché attendere che si estingua una procedura per passare all'altra, le due posizioni verranno affrontate assieme.

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