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Andrea Orlando a Imperia: "Liguria paralizzata per la vicenda Toti"

Sul voto: "Dobbiamo discutere su come costruire una coalizione, non trasferire qui una formula nazionale, qui qualcosa di diverso"

Andrea Orlando a Imperia: "Liguria paralizzata per la vicenda Toti"
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“E’ una segreteria basata sulle competenze, che ognuno potrà portare all’interno del lavoro che andremo a realizzare nei prossimi mesi e che sarà il proseguimento di quello che è stato fatto fino ad oggi, ma dovremo accelerare”. Così il segretario provinciale imperiese del Pd, Cristian Quesada, ha esordito, oggi, nella sede di Imperia, alla presentazione della nuova segreteria provinciale. “Siamo in una regione in cui è successo un fatto: il terremoto in Liguria provocato dall’arresto di Toti. Da subito abbiamo avuto su questo aspetto una linea chiara. Da anni sostenevamo che l’esperienza di Toti fosse un fallimento. Nel momento in cui un presidente di Regione ha una percentuale così alta di cittadini, che non riescono più ad accedere alle cure, è chiaro che è il fallimento di un modello di centrodestra, quello di Toti e dei partiti che lo hanno sostenuto. Gli stessi non riescono ad avere un’assunzione di responsabilità e lasciano la Regione, che ha numerose risorse da spendere, in uno stallo fatale, che rischia di pagarla cara, per l’egoismo di chi non ha alcuna intenzione di lasciare i posti di comando, malgrado il totale fallimento sulla sanità e molti aspetti che toccano la vita dei cittadini”. Quesada ha poi presentato la nuova segreteria, di cui fanno parte: Anna Russo “che faceva parte già della precedente, con il ruolo di vice segretario, molto utile sul lavoro fatto e ci sembrava corretto continuare su questa strada”. Ci sono, quindi: Lucio D’Aloisio, col ruolo di vice segretario; Lucia Artusi, ex assessore al Comune di Sanremo e candidata alle Europee; Stefania Russo, operatrice del settore sanitario. E poi, Dario Biamonti “che in questi anni mi ha particolarmente aiutato sulle vicende dell’acqua dell’entroterra”; Manuela Giraudo, “che in questi anni anni si è occupata di agricoltura”, Paola Angiolini “che è una new entry, abbiamo bisogno di freschezza e unità”, Mariella Rossi, “che per anni ha operato nel mondo della scuola”; Marisa Zilli e il frontaliere Francesco Pastor.

 

 

Visita imperiese per il parlamentare del Partito Democratico Andrea Orlando, che questa mattina insieme a una delegazione locale del Pd ha reso omaggio alla memoria di Alessandro Natta nel centenario della sua morte, visitando la sua tomba. L'arrivo di Orlando è stata l'occasione per fare il punto della situazione in vista delle prossime europee, ma anche sulle regionali che potrebbero essere anticipate nel caso in cui il presidente della Regione Giovanni Toti, ai domiciliari con l'accusa di corruzione, dovesse dimettersi.

"Siamo qui ad affrontare un passaggio di importanza per questo partito in questo territorio, - ha detto Orlando - che è quello di una ripresa dell'iniziativa unitaria, anche con momenti di tensione e difficoltà, che credo sia uno dei pezzi necessari per la sfida alle prossime europee".

"Su Toti - ha aggiunto - c'è poco da aggiungere a quello che abbiamo detto. La regione in questo momento è in ostaggio di questa vicenda, stanno arrivando 11 miliardi di investimenti, la sanità è fuori controllo, la destra deve rispondere se la Liguria si può permettere il lusso di rimanere paralizzata a causa di una vicenda che è sotto gli occhi di tutti".

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Tra i nomi che circolano come candidato alla presidenza della Regione c'è anche lo stesso Orlando, che la segretario del Pd Elly Schlein ha definito "un profilo autorevolissimo". "Credo che siamo in una fase in cui dobbiamo discutere su come costruire una coalizione - ha dichiarato l'ex ministro - perché non dobbiamo trasferire qui una formula nazionale, qui c'è qualcosa di diverso, di specifico, di cui dobbiamo tenere conto. Dobbiamo aprire una fase che mobiliti tutte le forze che vogliono rompere con questo sistema e sono preoccupate per una possibile paralisi della Regione. Tutte queste forze insieme devono valutare quale sarà la candidatura e il profilo migliore per poter vincere la sfida delle prossime elezioni, che non sappiamo quando saranno ma sicuramente saranno prima della scadenza naturale".

Orlando, rispondendo a una domanda sull'incontro nello yacht di Aldo Spinelli tra lo stesso imprenditore, ai domiciliari, e l'ex presidente della Regione Claudio Burlando, ha chiarito: "Gli incontri la politica deve averli con tutti, ma un conto sono gli incontri in cui si discute delle prospettive del porto, un conto quelli dove alla luce di concessioni rilasciate si chiedono finanziamenti per la campagna elettorale, sono due cose diverse, come ciascuno può cogliere".

Da ex ministro della giustizia, Orlando ha poi commentato la riforma che riguarda la separazione delle carriere dei magistrati: "La riforma della giustizia - ha detto - è una negazione dello spirito della nostra Costituzione, mette in questione il tema fondamentale della effettiva autonomia della magistratura, con argomenti risibili perché si dice che questa operazione sarà fatta per superare il correntismo della magistratura. Così anziché fare un CSM dove oggettivamente ci sono stati fenomeni di correntismo, se ne fanno due, quindi da questo punto di vista si raddoppia il problema. Poi noto che in questa riforma, dove ci sono alcune cose che persino noi avevamo proposto, penso a un'alta corte che valuti il profilo disciplinare dei magistrati, guarda caso non si toccano i magistrati contabili e amministrativi, che sono quelli che tengono in piedi i ministeri e la presidenza del Consiglio".

Commentando le parole di Giorgia Meloni, che sul delitto Matteotti ieri alla Camera ha dichiarato che è stato ucciso da squadristi fascisti: "La domanda è che se quello è squadrismo vuol dire che c'era un fascismo squadrista e un fascismo che squadrista non era. Matteotti è stato ucciso dal fascismo, non dagli squadristi, nel senso che i mandanti dell'omicidio di Matteotti afferivano a quello che da lì a poco sarebbe diventato il presidente del consiglio e poi duce".

L'ex ministro ha commentato anche la dichiarazione del governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta, il quale ha dichiarato che servirebbe maggiore flusso di migranti per fronteggiare il calo demografico che pesa sul lavoro: "Con tutta l'autorevolezza del governatore, è un po' la scoperta dell'acqua calda, nel senso che è chiaro che abbiamo un trend demografico che non basta a mantenere né la nostra capacità produttiva, né il nostro sistema previdenziale, né quello del rapporto tra le diverse generazioni. Per questo un'immigrazione controllata e programmata dovrebbe essere la risposta. Non siamo stati noi a demonizzare il fenomeno migratorio, non siamo stati noi a introdurre elementi di protezionismo, non siamo stati noi a parlare di sostituzione etnica, tanto è vero che mentre si facevano campagne elettorali su questo, si è fatto, io credo giustamente, il più grande decreto flussi da quando esiste la legge Bossi-Fini. Da questo punto di vista è il governo stesso ad ammettere di avere raccontato un sacco di balle nel corso degli ultimi vent'anni".

L'incontro di oggi è stato l'occasione per il rinnovo della segreteria del Partito Democratico, composta dal segretario Cristian Quesada, Anna Russo e Lucio D'Aloisio vicesegretari, Lucia Artusi, candidata alle Europee, Manuela Giraudo, Mariella Rossi, Paola Angiolini, Dario Biamonti e Francesco Pastor

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