Taggia

Autovelox, scoppia la querelle: "Ma quale sicurezza? Vogliono fare cassa"

Il sindaco Conio ribatte: "Esiste un modo innovativo per non essere sanzionati, rispettare il limite"

Autovelox, scoppia la querelle: "Ma quale sicurezza? Vogliono fare cassa"
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Anima il dibattito politico a Taggia il post dell'ex assessore alla Polizia Municipale Matteo Cagnacci, che ha puntato il dito sul controverso autovelox (preso anche a pistolettate) sulla superstrada tra Arma e Taggia, in una zona in cui la provincia recentemente innalzato il limite di velocità da 50 a 70 Km/h.

Querelle sugli autovelox sulla superstrada

«Tenevano così tanto alla nostra sicurezza- scrive su Facebook- che misero l’autovelox sulla superstrada per controllare la zona pericolosa posta tra il ponte della ferrovia e il centro commerciale. Siccome era una zona pericolosa e ci tenevano alla sicurezza degli utenti della strada misero il limite di velocità in detto tratto a 50 km/h. Succede che un giorno fanno la multa alla persona sbagliata che fa ricorso, lo vince e si scopre che in detta zona non era possibile porre il limite di 50 km/h e quindi lo modificano a 70 km/h». Per  onore di cronaca, va specificato che è stata la provincia, l'ente preposto alla gestione della strada, ad aver innalzato il limite.

 

«Della sicurezza non gliene frega nulla a nessuno, vogliono fare tante multe»

«E allora cosa succede direte voi? - continua- In un paese normale, dato che pareva palese che quella zona fosse pericolosa (ce lo hanno detto per anni), si sarebbe dovuto continuare a vigilare per tutelare i cittadini e multare chi supera la nuova velocità di legge! Se era pericoloso superare i 50 km/h figuriamoci superare i 70 km/h. ed invece cosa fa il comando? Semplice! Sposta l’autovelox mobile un kilometro più a valle, guarda caso proprio dove c’è un piccolo tratto con il limite dei 50 km/h. Nei giorni scorsi erano appostati sempre sulla superstrada ma all’ingresso dell’Enel dove è facile andare a 55 km/ h e quindi essere in multa La morale alla storia è presto fatta.  Non gli frega a nessuno della sicurezza- conclude- , ma solo di trovare la zona migliore in cui fare tante multe»

 

Autovelox nel mirino, l'intervento di Giuseppe Federico

«Quando un amministrazione non è capace di fare cassa in altri modi- afferma il consigliere di opposizione (Progettiamo il Futuro) Giuseppe Federico-, la strada più veloce è: aumentare le tasse ( Imu, Ici, Addizionale comunale); Aumentare entrate extratributarie ( contravvenzioni, multe ). Se il bilancio di previsione 2023 prevede entrate per un certo importo (1 milione di euro circa ) sulle contravvenzioni stradali e ad un certo punto l’amministrazione comunale capisce che non si sta realizzando l’obiettivo , non è certo colpa della polizia municipale, ma di chi è obbligato a sostenere ed approvare bilanci con incassi non realizzabili e spese evitabili. Ed è anche evidente che si preferisca incassare un po’ da tutti- afferma-, con aumenti delle tasse e con le multe, invece che, per esempio, pretendere i dovuti introiti da chi beneficia gratuitamente da anni dei nostri beni comunali ( parcheggi ) Sono mesi che evidenzio, in consiglio comunale, e sui social media, come tutto questo porta ad un solo risultato: mettere le mani nelle tasche di ogni cittadino».

«Esiste un metodo innovativo per non prender ele multe, osservare i limiti di velocità»

«Prendo atto di una polemica sollevata in queste ore da un ex assessore alla Polizia Locale del Comune Taggia e cavalcata con tempismo mirabile da un membro dell’attuale minoranza. Se per i leoni da tastiera è ahimè giustificabile scarsa conoscenza dei fatti, ben più grave è quando a peccare di ignoranza siano ex e attuali amministratori» ha risposto a stretto giro il sindaco di Taggia, Mario Conio.

 

«Sia chiaro a tutti- ancora Conio- , c’è un metodo innovativo per non essere sanzionati: quello di rispettare i codici della strada ed i suoi limiti. Il tratto di strada sovente verificato dalla nostra polizia locale è, giusto ricordarlo a tutti, una strada che negli ultimi cinque anni ha visto circa 30 incidenti di varia gravità, di cui due mortali. Soltanto negli ultimi mesi un altro grave incidente ha rischiato di avere esiti drammatici. Mi risulta quindi difficile comprendere lo sdegno dell’ex assessore e dell’attuale consigliere di minoranza di fronte ai controlli della Polizia Locale. Tale sdegno e risentimento pare più legato a ragioni personali, per il primo, e un mero tentativo di accaparrarsi consensi per il secondo. I nostri ricostruiscono in maniera artificiosa e falsa una vicenda che ha ben altre caratteristiche».

 

Autovelox: «Limite modificato per installare il tutor»

«Totalmente falso affermare che il limite di velocità è stato modificato su tale strada a causa di un ricorso- spiega-. Si fossero documentati, avrebbero appreso che le ragioni sono ben altre. Il limite di velocità infatti è stato modificato dalla Provincia nel tratto terminale della superstrada portandolo da 50 km/h a 70 km/h, ne per fantomatici ricorsi, ne perché la strada non sia considerata pericolosa, ma per permettere l’installazione da parte della Provincia stessa di un sistema tutor che permetterà di togliere il velox attuale, garantendo pero il rispetto di una velocità media nel tratto stradale di 70 km/h. Ciò permetterà di poter utilizzare tale strada in sicurezza, minimizzando i disagi ai cittadini».

 

«Assumersi le proprie responsabilità»

«Risibile anche lo squallido tentativo di voler far passare il rispetto dei limiti come una necessità di fare cassa. Utile ricordare che gli introiti del tutor saranno incamerati dall’ente proprietario della strada. Chi si maschera dietro luoghi comuni quali il fare cassa, come si diceva prima, non fa altro che banalizzare sé stesso e un argomento di grande importanza quale quello della sicurezza stradale. Bisogna avere tutti il coraggio delle proprie azioni: i cittadini- ha concluso Conio- , nell’assumersi la responsabilità di rispettare le leggi, e chi amministra, di mettere in campo tutte le azioni necessarie per tutelare la sicurezza».

 

«Ansia da consenso»

«No, Sindaco. Non è ricerca di consenso- ribatte il consigliere di opposizione Giuseppe Federico, tirato in ballo-. E neanche incoscienza nei confronti di un argomento delicato come la sicurezza. No. Non è voler criticare per forza il vostro operato. È semplicemente il ruolo della minoranza. Che spesso propone soluzioni, quindi fa opposizione costruttiva. Lei sposta l’ interesse sulla questione della sicurezza. Io invece parlavo d’altro e lei lo sa bene. Dell’aumento ICI, dell’aumento Imu, dell’aumento tariffe Tari e cimiteriali dovuti a mancanza di entrate alternative e di risorse finanziarie in bilancio. Perché tutte le entrate servono a garantire i servizi pubblici ai cittadini».
«La differenza è dove e come si decide di reperire queste entrate- spiega-. Ed è una scelta politica non solo amministrativa, e proprio per questo, criticabile. Se proprio vuole scomodarsi in una risposta, lo faccia anche su queste domande. E ci dica, per esempio, perché aspettare il 2023 per aumentare le tariffe cimiteriali (raddoppiate, ndr), ferme al 2004. Forse perché ritoccarle durante il suo primo mandato le avrebbe messo a rischio parte del futuro consenso? Quell’ansia da consenso che, qualche volta- conclude-, vi rende poco coraggiosi nelle decisioni.»

Davide Izetta

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