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Azione si schiera per il "Si" al referendum di domenica

"Riaffermiamo la nostra dignità di cittadini e andiamo a votare anche se ci ordinano di andare al mare come docili soldatini".

Azione si schiera per il "Si" al referendum di domenica
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La sezione provinciale di Azione di Carlo Calenda interviene -con le parole del responsabile regionale giustizia Duccio Guidi- in favore del "Si" al referendum abrogativo di cinque quesiti, alle urne domenica 12 giugno, che ha come centro la riforma della Giustizia

 

"Silenzio Rai che rasenta la censura"

"Il 12 giugno -scrive-  gli italiani saranno chiamati a rispondere a cinque quesiti referendari di grande importanza, che toccano un settore cruciale nella vita civile ed economica di un Paese: la giustizia. Eppure nonostante questo gli analisti concordano nel dire che molti elettori non si recheranno alle urne, complici la grave decisione di limitare il voto alla sola giornata di domenica anziché estenderla al lunedì mattina come si è sempre fatto, la possibilità di votare solo in presenza anziché per procura come in Francia o per via elettronica come in America per chi avesse seri impegni di lavoro o familiari ed un silenzio Rai che rasenta la censura come denunciato all'unanimità dall'AgCom il 31 maggio scorso."

 

"La Severino contribuisce a far tornare al governo chi ha perso le elezioni"

"E contribuisce di sicuro - continua-  anche una certa complessità tecnica dei quesiti. Ma a ben vedere quest'ultimo è un falso problema, nonostante le facili ironie di qualche commediante di successo. Molti cittadini infatti vivono di persona il malfunzionamento della giustizia e moltissimi, anche quanti accolsero con favore il repulisti generale di Tangentopoli, si rendono ormai conto di come alcuni partiti abbiano sperato di trovare nei tribunali quella vittoria che spesso non ottengono nelle urne,  cittadini stanchi di vedere che chi perde le elezioni poi, non si sa bene come, si ritrova comunque al Governo, spesso proprio in seguito a indagini, neppure condanne, che colpiscono i propri avversari. E infatti uno dei quesiti referendari più rilevanti concerne il Decreto Severino che ha contribuito non poco a questa anomalia."

"Verso il ritocco della norma sullo scioglimento per mafia"

E poi "Ecco, per Azione, il partito fondato da Carlo Calenda, dire Sì vuol dire esigere un radicale cambiamento nel modo di fare politica, esigere che l'avversario si batta con progetti credibili e classi dirigenti all'altezza e se non si è in grado si sta all'opposizione e si passa il comando del partito a nuove leve. E' dunque evidente chi ha interesse al fallimento di questi referendum. E' dunque evidente la portata di una vittoria del Sì. Come ha detto un grande giurista, Sabino Cassese, la vittoria del Sì sarebbe una formidabile spinta ad una riforma generale, che tocchi, aggiungiamo, anche la normativa sullo scioglimento per mafia di amministrazioni locali, che spesso ha dato pessima prova di sé, non da ultimo, proprio in Liguria, lo scioglimento del Consiglio Comunale di Ventimiglia a fronte di una piena assoluzione dei politici coinvolti e infatti poi dichiarato illegittimo dal Consiglio di Stato."

"Ordinano di andare al mare come docili soldatini"

"Ecco perché votare Sì, nonostante sia una domenica d'inizio estate, nonostante il silenzio quasi totale dell'informazione pubblica e nonostante segretari di partito che come severi colonnelli, aiutati da qualche sergente mascherato da umorista televisivo, ordinano di andare al mare a elettori trattati come docili soldatini.  Riaffermare la nostra dignità di cittadini -conclude-  recandoci alle urne e votando Sì sarà la nostra miglior risposta".

 

 

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