Battaglia tra Rivieracqua e Bordighera, spunta una sentenza della Corte europea
La clausola del "controllo analogo" potrebbe portare a rivedere le condizioni per le quali il Consiglio di Stato ha imposto il conferimento.
E’ al vaglio dell’Amministrazione di Bordighera e dello Studio Legale Piciocchi una recente sentenza della Corte di Giustizia Europea (emessa il 12 maggio 2022, causa C-719/20), che potrebbe rimettere in discussione l’intera gestione comprensoriale del patrimonio idrico per tutti quegli enti che non sono soci di Rivieracqua.
Colpo di scena: arriva il "controllo analogo"
Per una situazione simile a quella che contrappone il Comune di Bordighera e Rivieracqua, tale sentenza ha infatti rilevato la necessità di esercizio del cosiddetto “controllo analogo” all’interno della società concessionaria da parte dell’ente che ha conferito le proprie infrastrutture. Questo significa che il proprietario delle reti può essere obbligato ad entrare nella gestione consortile solo se viene messo in condizione di poter effettuare gli stessi controlli che esercita nella gestione in economia direttamente sui propri uffici. Nei prossimi giorni quindi lo Studio Legale Piciocchi effettuerà tutti gli approfondimenti del caso per verificare se sussistono ancora oggi le condizioni per cui il Consiglio di Stato ha imposto al Comune di Bordighera il conferimento.
Rivieracqua fa ricorso contro l'ordinanza sindacale
Nel frattempo l’Amministrazione ha ricevuto da parte di Rivieracqua il ricorso contro l’ordinanza sindacale del 4 maggio 2022, con cui il Comune imponeva alla stessa società di acquisire il patrimonio idrico integrato cittadino. In quella data infatti tale provvedimento costituiva l’unica strada per tutelare al meglio personale e infrastrutture nonché gli investimenti programmati sul sistema di depurazione; ora la sentenza della Corte Europea potrebbe aprire nuovi scenari.