Berrino: «Ho una rosa di oltre 5 nomi per le elezioni a Sanremo»
Intervista al Senatore Gianni berrino sui papabili candidati alle prossime elezioni a Sanremo nel 2024
Tutti i leader locali del centro destra (compresi quelli a capo di movimenti e future liste civiche) guardano a lui come al riferimento a cui spetta “la sintesi” sulla scelta del futuro candidato sindaco di Sanremo. Del resto Gianni Berrino, avvocato, ex assessore regionale e prima ancora vice sindaco (con Bottini) e assessore di Sanremo (con Zoccarato) non è solo l’unico parlamentare eletto nel Ponente ligure, è anche il frontman del partito che ha stravinto le ultime elezioni, Fratelli d’Italia.
Intervista al Senatore Berrino sulle elezioni a Sanremo
Senatore Berrino, allora chi candidate sindaco?
«La persona che ha più a cuore a Sanremo. Fare nomi oggi è prematuro: tempo fa abbiamo annunciato il Tavolo regionale del centro destra a Sanremo e mi parrebbe inopportuno fare fughe in avanti. Siamo tutti consapevoli che debba essere un nome condiviso e non imposto».
Quando si terrà questo Tavolo ?
«La prossima settimana lo decideremo. Doveva essere questo fine settimana, ma poi c’è stato l’evento L’Italia vincente al Centrale e lo abbiamo dovuto posticipare».
Gli alleati, sia i partiti sia lo stesso Zoccarato, le riconoscono un ruolo. Spetta a lei fare dei nomi. Qualcuno ce l’avrà pure in mente, una rosa di nomi quantomeno...
«Certo che ho una rosa... del resto siamo nella città dei fiori. Ci sono i nomi e priorità sui nomi. Aspetto input, perché le mie priorità devono incontrare quelle degli altri».
Il candidato potrebbe essere un esponente di partito?
«Se sarà un esponente di partito sarà di Fratelli d’Italia. E vedo possibilità alla pari con un candidato civico. Ma sarà tutto il centro destra a dover dare l’assenso al candidato sindaco. Detto questo ho sempre pensato che il sindaco di una città come Sanremo non possa negare di fare politica. Fa parte del ruolo. Non credo che ci siano persone che si possano “prestare” alla politica.. Ci va un’attitudine».
Con chi si sta rapportando in particolare?
«Con i segretari cittadini e provinciali di tutti i partiti, con Andiamo di Zoccarato, con altre associazioni civiche che vedono di buon occhio la nostra coalizione, a partire da quella di Marco Damiano, con cui siamo in contatto».
Anima? Sindoni ha detto di essere aperto a tutte le liste civiche ed è parso un po’ freddino su un eventuale accordo con i partiti...
«Io lo dico da mesi, da questa primavera. Il sindaco deve essere espressione dei partiti del centro destra e delle liste civiche. Se Anima vuole dialogare siamo disponibili. Se hanno preclusioni sui simboli di partito non siamo noi a escluderli ma loro a escludere noi».
L’ingegner Gianni Rolando, intervistato da La Riviera, ha sostanzialmente dato la sua disponibilità…
«Rolando è una persona preparata, competente, con esperienza, oltre ad essere di centro destra. Come altre persone che fanno parte della mia rosa. Non è l’unico ad aver dato la disponibilità. Ma per rispetto non voglio dire nulla. Serve un programma forte, che deve essere supportato da tutti i consiglieri e assessore che governeranno Sanremo nei prossimi 5 anni».
C’è una donna in questa rosa?
«Più di una. La rosa è femmina no?».
Tutti i nomi di questa rosa hanno dato la loro disponibilità?
«Certo».
E quanti sono?
«Più di cinque»
Zoccarato è un’opzione?
«Maurizio, per il centro destra, è prima di tutto una risorsa. È stato il nostro unico sindaco di centrodestra a Sanremo e penso che abbia ancora molto da dare alla città. Fin da subito lo abbiamo ritenuto un nostro interlocutore».
Quali sono le priorità di un vostro ipotetico sindaco di Sanremo?
«Gliele faremo dire a lui. Posso elencarle i miei sogni: una soluzione definitiva dell’area da Pian di Nave al piazzale Dapporto compresa la vecchia stazione, che preveda una sistemazione globale in chiave turistica e viabilistica; una visione differente dell’insieme delle scuole cittadine; viabilità che deve essere modificata per adattarla al futuro tratto dell’Aurelia Bis. E naturalmente la sistemazione del porto, che accomuna tutti e così non può rimanere. Poi c’è da rimettere all’onore del mondo il Mercato dei fiori di Valle Armea, con una scelta definitiva sul suo futuro. Può diventare anche il principale Polo sportivo di Sanremo, ci sono spazi, parcheggi, può ospitare di tutto».
C’è un palasport in costruzione a Pian di Poma…
«Sanremo ha una tale fame di impianti sportivi e una tale potenzialità per il suo utilizzo che non vedo le due cose incompatibili, visto che servono strutture di base, strutture medie e strutture di elite. A maggior ragione ora che i lavori del palasport sono iniziati, anche se non non l’avrei fatto con quelle caratteristiche. Ma ormai c’è... E quindi finiamolo. Poi la prima cosa che il futuro sindaco dovrà da fare è allestire un ufficio capace di intercettare tutti i fondi possibili».
Si parla di circa 150-200 milioni in arrivo su Sanremo. Si poteva fare meglio?
«Altre città hanno fatto meglio. Si potrà fare meglio in futuro, con il nuovo governo europeo e i rapporti con il governo nazionale. Alcune partite locali sono state chiuse grazie a questo governo: dallo sblocco dell’Aurelia Bis dal Borgo verso Ventimiglia, ai soldi per la stazione di Ventimiglia da adeguare alla rete italiana, ai fondi per la pediatria del Borea e poi il dossier ripartito sulla revisione degli estimi catastali di roseti e orti irrigui floreali, nella zona costiera da Ventimiglia a San Lorenzo al mare e Imperia. Terreni abbandonati con estimi altissimi. Una pratica avviata da me nel 2013 quando ero assessore comunale alla floricoltura. L’agenzia delle entrate ha scritto ai comuni per fare ripartire la pratica».
Tra i partiti del centro destra di cui parla c’è anche Cambiamo di Toti?
«Certo. E’ in Regione insieme a noi, al Governo a Roma con noi: Ilaria Cavo è vice presidente di Commissione».
Chi punta sul civismo critica le “logiche di partito e delle segreterie”. In ultimo Sindoni da queste colonne...
«È inutile continuare a dire che i partiti sono schiavi delle segreterie, i partiti sono fatti di persone di Sanremo che decidono per Sanremo. Poi quando si è in tanti si deve fare una sintesi. Ma nessuno viene da fuori a dire cosa si deve fare a Sanremo. Io penso che la sintesi verrà fatta a Sanremo».
A Imperia non è stato così. Lei voleva andare da solo, con Zarbano contro Scajola, mentre a Roma hanno fatto l’accordo con Scajola per il sostegno senza simboli di Fdi...
«A Imperia non si è trovata una sintesi. È stata fatta successivamente. A Imperia si è andati senza simboli, non si può fare un paragone con Sanremo».
Inizialmente volevate andare con i simboli per conto vostro...
«Poi ha prevalso l’unità del centro destra. Non potevamo rompere quell’unità in un capoluogo di provincia».
C’è qualche consigliere o assessore dell’attuale maggioranza che si è avvicinato o riavvicinato al suo partito negli ultimi mesi?
«In altri partiti della nostra coalizione le dico che mi risulta. Per fratelli d’Italia, che è sempre stata all’opposizione, è possibile che questo avvenga magari dopo la fine del mandato di Biancheri. Chi vuole venire... è lecito cambiare idea. Capisco e condivido il senso di responsabilità di qualcuno di non far cadere l’amministrazione in questo momento, a pochi mesi dal voto. Sarebbe incomprensibile. Tuttavia sono convinto che la scelta del nostro candidato/candidata sindaco farà la differenza anche in questo senso. Ci sono potenziali candidati che possono avere un appeal maggiore o minore su alcuni componenti dell’attuale maggioranza, essere cioè più o meno attrattivi».