COMMERCIO

Caos postazioni al mercato del venerdì e in quaranta non aprono il banco

Presente anche una piccola delegazione dei gilet arancioni, capeggiata dal Romolo Fieschi del del Comitato sociale ambulanti storici liguri e nazionali

Caos postazioni al mercato del venerdì e in quaranta non aprono il banco
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Mercato del Venerdì

Sono circa quaranta gli ambulanti del settimanale mercato del venerdì, di Ventimiglia, che oggi dopo quattro mesi di serrata per via dell'emergenza sanitaria hanno deciso di tenere chiuso il proprio banco, in segno di protesta contro il Comune, che ha cambiato la loro storica posizione, per rispettare la normativa anti Covid.

"Dai nostri spazi, davanti al parcheggio del Comune - afferma Gabriele Ogliaro (Anva) - ci hanno messo in una zona decentrata completamente fuori mano in fondo al viale. Addirittura alcuni nostri colleghi sono stati tolti dai propri spazi e sistemati altrove e quelli che stavano di fronte sono stati messi al loro posto".

Gli ambulanti chiedono un tavolo delle trattative con il Comune. "Finalmente il mercato riapre dopo quattro mesi, ma in una forma un po' rimaneggiata - afferma il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino -. Sicuramente, non a tutti piace. Abbiamo spostato una quarantina di banchi anche storici e le persone non sono state molto contente. Bisogna, però, fare di necessità virtù: ci sono normative, decreti, distanza personale, normativa anti terrorismo e tanti fattori che comportano particolare attenzione per svolgere il mercato in sicurezza".

Presente anche una piccola delegazione dei gilet arancioni, capeggiata dal Romolo Fieschi del Comitato sociale ambulanti storici liguri e nazionali.

Gli interventi

Gaetano Scullino

"Finalmente il mercato riapre dopo 4 mesi, ma in una forma un po' rimaneggiata. Sicuramente, come immaginavamo, non a tutti piace. Abbiamo spostato una sessantina di banchi anche storici e le persone non sono state molto contente. Bisogna, però, fare di necessità virtù: ci sono normative, decreti, distanza personale, normativa anti terrorismo e tanti fattori che comportano particolare attenzione per svolgere il mercato in sicurezza. Riconosciamo che lo spostamento dei banchi ha provocato disappunto, ma speriamo che questo spostamento sia temporaneo per pochi venerdì, anche perché il nostro mercato ha poco meno di 400 banchi e non è facile intervenire. Ci siamo confrontati con le categoria sindacali, nei giorni scorsi, ma vedo che nonostante tutto c'è ancora un po' di insoddisfazione. Cercheremo di andare incontro alle richieste dei commercianti, ma siccome l'ordinanza sindacale la firmo io, il mercato deve essere in sicurezza".

Sul qui pro quo con la Prefettura di Imperia, in merito a chi spettasse il compito di autorizzare l'apertura del mercato, Scullino afferma: "Per quanto riguarda alcune decisioni, credo sia il prefetto che debba assumerle. Sul discorso sicurezza l'autorità di governo della provincia di Imperia è sicuramente il prefetto; mentre la disposizione dei banchi è di mia competenza, ma probabilmente abbiamo perso un po' di tempo. Quando abbiamo avuto comunicazione che la competenza è del sindaco: in tre giorni il mercato si è concretizzato, cercheremo di accontentare tutti anche se non ci riusciremo. Speriamo che questa sia la soluzione provvisoria”.

Gabriele Ogliaro (Anva)

"Dai nostri spazi, qui davanti al parcheggio del comune, ci hanno messo in una zona decentrata completamente fuori mano in fondo al viale. Addirittura alcuni nostri colleghi sono stati tolti dai loro spazi e sistemati altrove e quelli che stavano di fronte sono stati messi al loro posto. A questo punto chiediamo un tavolo delle trattative all'ufficio commercio e al sindaco per spiegare le nostre ragioni. Siamo disposti a rinunciare anche a uno dei nostri quattro metri di profondità dei nostri spazi, fino a fine emergenza, pur di restare dove siamo sempre stati".

Matteo De Villa

"Questa mattina per fortuna è ricominciato il mercato del venerdì tanto atteso e finalmente i francesi possono venire a ventimiglia e ci rincuora, perché il commercio ventimigliese ne ha risentito parecchio in questi mesi. Purtroppo abbiamo dovuto attuare delle modifiche, le minime indispensabili: allungare su via Veneto una fila di banchi e questa cosa ha creato un certo malcontento tra gli operatori che sono stati spostati. C'è stata una protesta e l'intervento di due gilet arancioni che hanno convinto una parte di questi operatori a non aprire il banco questa mattina. Il mio parare personale era quello di dire facciamo una prova. Ai manifestanti ho chiesto di aprire comunque in via Veneto. Qualcuno l'ha fatto, perché essendo un percorso lineare dà la possibilità a tutti gli utenti del mercato di proseguire nel percorso agevolmente senza danneggiare troppo gli ambulanti. Non tutti la vedono in questa maniera e quindi hanno deciso di non aprire. Hanno fatto presente che vorranno fare la stessa cosa anche venerdì prossimo, ma nel contempo hanno annunciato una richiesta ufficiale via pec al Comune per un incontro. Con il sindaco e gli uffici decideremo cosa fare e se ci sono soluzione alternative. questo era un banco di proba e io l'avrei fatto”.

Un ambulante

"Siamo in quaranta che oggi non montiamo i banchi, perché siamo stati messi in un'area morta, dove non passano neanche i residenti, con un criterio doppiamente di m... Noi proprietari dei posti ci hanno dislocato in un'area che non ci appartiene e ai nostri posti posto hanno messo altra gente. Se il mio posto non va bene non va bene nessuno, ma mi levi dal mio posto e ci metti un altro? Che criteri hanno usato? Noi protestiamo non montiamo, perdendo soldi, introiti e spese, guadagni e tutto. Noi non montiamo, il sindaco dice che c'è ordinanza ancora per due venerdì, aspetteremo e intanto non mangiamo, siamo fermi e bloccati e aspettiamo i loro comodi. Ci è stato promesso che riceveranno una nostra delegazione".

Romolo Fieschi (Gilet Arancioni)

"Siamo rappresentanti del Comitato sociale ambulanti storici liguri e nazionali e in più una delegazione è venuta per rappresentare i gilet arancioni per capire cosa sta succedendo qui e a Imperia. Abbiamo visto la situazione che riguarda la normativa Covid e abbiamo notato che ci sono proprio delle mancanze di regole per la categoria, che sta subendo il Covid. Lo vediamo stamattina: questa era una via a tre file: in quella a destra sono stati tolti senza alcun criterio di regole. Dall'oggi all'indomani hanno ricevuto una pec con la quale si comunicava che non erano più in quella fila e sono stati spostati. Un nostro associato arriva lì e non può lavorare e non sa cosa fare. Ma allora, c'è o non c'è sto Covid? Esistono graduatorie? Col Covid la categoria non ha più regole? Oggi è venuto il sindaco ed abbiamo chiesto un'assemblea con i sindacati confederativi e parte del comitato che si costituirà. Non va bene che una parte viene colpita dopo trenta o quaranta anni sul proprio posto, per metterci altre persone".

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