Caso Coop: Scullino, Ventrella ineleggibile anche lui firmò ricorso
Il consigliere comunale Franco Ventrella, seduto sui banchi della maggioranza del sindaco Flavio Di Muro, potrebbe essere incompatibile
Secondo Scullino, Ventrella era in contenzioso con il Comune e non poteva essere eletto
Il consigliere comunale di Forza Italia, Franco Ventrella, seduto sui banchi della maggioranza del sindaco Flavio Di Muro, potrebbe essere incompatibile con la carica che ricopre, essendo un dei firmatari del ricorso contro l’insediamento di un nuovo supermercato Coop in via Tacito. Ricorso che tra l’altro - in primo grado al Tar - ha dato ragione agli abitanti, annullando tutti gli atti relativi alla pratica, che tante proteste generò durante la passate amministrazione.
Ed è proprio l’ex sindaco, oggi consigliere di minoranza, Gaetano Scullino
a gettare il sasso nello stagno, nella sua nota di commento alla sentenza, considerando che sussiste la causa di incompatibilità, quando vi è un giudizio pendente tra il Comune e un consigliere comunale.
“Quanto alla incompatibilità/ineleggibilità/decadenza del collega Franco Ventrella - si legge - non mi pronuncio, è competenza d’altri e sia il segretario generale e sia il presidente del consiglio comunale che hanno sottoscritto la delibera di convalida degli eletti non hanno bisogno dei miei suggerimenti”.
Sollecita la risposta di Ventrella
“Ho presentato ricorso contro la Coop e non contro il Comune. Verificheremo questo aspetto assieme agli organi preposti. Ho firmato, a dicembre del 2022, quando ancora non sapevo se mi sarei candidato, contro l’insediamento di un supermercato. Comunque verificheremo questi passaggi”.
Per quanto riguarda il commento alla sentenza, queste le parole di Scullino
"Le sentenze vanno prima lette e poi capite, non commentate senza averlo fatto.
Il Tar ritiene che non vi sia stato equilibrio tra “interesse pubblico” visto dal Comune in termini economici (€ 1.400.000 di cui € 400.000 scomputati) e sull’altro piatto della bilancia, “interesse dei privati” (Articolo 32 Costituzione: diritto alla “tranquillità, riposo e salute”). La mia Amministrazione, con assessore l’avvocato Panetta, era competente sul primo punto, quello economico.
L’Amministrazione regionale (Presidente Toti, vice Presidente Piana e Assessore delegato Scajola) era competente sul secondo punto, quello ambientale.
La Regione ha esercitato le sue competenze attraverso una VAS, valutazione ambientale strategica, (Delibera Giunta regionale n. 499 del 1° giugno 2022) consistente nella approfondita analisi della compatibilità dell’intervento con il rispetto dei valori costituzionali richiamati dal TAR.
Sia il Comune e sia la Regione Liguria si sono costituiti in giudizio a difesa dei rispettivi provvedimenti, uno sulla congruità economica e l’altra sulla compatibilità ambientale.
La sentenza del Tar ha annullato la Vas regionale perché ignora i diritti costituzionali sanciti dall’articolo 32 che “non sono in vendita” e poi in via derivata ha annullato l’intero procedimento comunale aggiungendo critiche secondarie sotto i profili comunali della pianificazione (articolo 117 Costituzione) e della “convenienza economica dell’operazione”. La sentenza, pertanto, ha sconfessato la Regione Liguria e non l’Amministrazione Scullino che sul punto di sua competenza, la “valutazione economica” ha lasciato liberi i 17 membri del Consiglio comunale di votare secondo coscienza.
Fabrizio Tenerelli