Caso Gabrielli - "Mi auguro che qualcuno cerchi di essere più uomo" lo sfogo di Claudio Scajola

Claudio Scajola si scaglia contro Maria Nella Ponte e Luca Lanteri dopo il no alla cittadinanza onoraria al capo della polizia Franco Gabrielli

Caso Gabrielli - "Mi auguro che qualcuno cerchi di essere più uomo" lo sfogo di Claudio Scajola
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Un durissimo post contro i rivali alle ultime elezioni Luca Lanteri e Maria Nella Ponte dei Cinque stelle quello pubblicato questa mattina sul suo profilo facebook dal sindaco Claudio Scajola, dopo le polemiche e il voto contrario  (LEGGI QUI) che hanno portato il capo della polizia Franco Gabrielli a rinunciare alla cittadinanza onoraria di Imperia, dove ha iniziato la sua carriera di poliziotto.

Il post di Claudio Scajola "Mi auguro che qualcuno cerchi di essere più uomo"

Io sono cresciuto nelle Istituzioni e credo da sempre che la Politica debba recuperare consenso tra i cittadini - scrive l'ex ministro ora sindaco di Imperia -  Mi piace scrivere Politica con la P maiuscola, anche se molte volte nella mia vita mi sono accorto che ero un  illuso. Quanto accaduto in Consiglio Comunale ieri sera è stato per me il punto più triste e basso della vita di un consesso comunale. Lo dico nei confronti di quell'area dell'opposizione, che parte dalla consigliera Ponte e arriva a Lanteri, che in questi mesi ha sempre condiviso la stessa linea. 
Mi viene il dubbio che quella parte politica abbia più livore che amore per la città. Mi viene il dubbio che quella parte covi risentimento e lavori per cercare di ostacolare ciò che serve per il bene di Imperia. Se avevo motivazioni prima nel dedicare me stesso alla mia città, dopo ieri sera posso dirvi che non darò soddisfazioni a chi vuole affossare Imperia. Perché ciò che è successo con il Capo della Polizia è un evento che fa il male di Imperia, non il male di Scajola. 
Per salvare una città non bastano le enunciazioni, ma servono i comportamenti. Noi siamo arrivati il 26 giugno e in zona Cesarini siamo riusciti a vendere le quote dell'Autostrada, dopo che per anni erano state messe a bilancio nonostante le aste deserte. Le giornate le passiamo in Comune a risolvere i problemi che ha il bilancio, perché, quando si amministra, si deve avere il coraggio di risolvere i problemi che si presentano.
Il piano di riequilibrio non è una strada obbligata. Avremmo potuto dichiarare il dissesto, fare azioni di responsabilità e far venire un commissario, per poi prendere l'80% alle prossime elezioni. Qualcuno me lo aveva consigliato, noi non l'abbiamo fatto. Con un atto di umiltà abbiamo cercato una persona di grande livello che ci desse una mano a risanare la situazione. 
Oggi abbiamo terminato la ricognizione. Non abbiamo fatto la scelta di mettere la polvere sotto il tappeto, ma abbiamo aperto tutti i cassetti. Abbiamo poi detto che le cause si fanno solo come ultima ratio e solo se si sa di vincerle. Non si possono spendere, come è accaduto negli ultimi anni, centinaia di migliaia di euro degli imperiesi in spese legali.

Scajola conferma: "Con questi cinque anni termino la mia esperienza politica"

Ora ci attende la predisposizione del piano di riequilibrio. Vorrei che fosse una strada condivisa, ma dopo ieri sera non ci credo più. Per quanto ci riguarda, siamo convinti di riuscire a conciliare l'impossibile: risanare il bilancio, avere entrate straordinarie e rilanciare la città. Io con questi cinque anni termino la mia esperienza politica, fatta di tante soddisfazioni e qualche amarezza. Mi auguro che ciascuno cerchi di essere più Uomo.

 

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