Comitato contro il piano parcheggi: «Cittadini trattati come sudditi»
Bocciata la pratica per il referendum abrogativo. "Pregiudicato accesso agli istituti di democrazia diretta
Con una furiosa nota stampa, il Comitato contro il piano parcheggi di Imperia si scaglia contro l'amministrazione guidata dal sindaco Claudio Scajola, denunciando "la resistenza" perpetrata dai consiglieri di maggioranza contro la proposta di un referendum per abrogare il piano sulle soste blu.
Piano parcheggi: l'iter per il referendum
«I nostri concittadini ricorderanno - scrivono - che alcuni mesi fa avevamo comunicato la costituzione del Comitato per lo svolgimento di un referendum abrogativo del piano della sosta (parcheggi blu). Dall'interlocuzione attivata con l'Amministrazione era però immediatamente apparsa la presenza del regolamento relativo ai soli referendum di natura consultiva. Poiché tentare di svolgere un referendum in assenza del relativo regolamento avrebbe ragionevolmente portato gli organi competenti a dichiararne l'inammissibilita, abbiamo deciso di attivarci per colmare questa lacuna.»
«Alcuni Consiglieri Comunali (di opposizione, ovviamente), si sono resi disponibili a proporre e portare avanti le modifiche necessarie affinché anche i referendum di natura abrogativa fossero normati.
Ricordiamo infatti che, come comuni cittadini, noi non abbiamo la possibilita di operare direttamente né nelle Commissioni né, tantomeno, nel Consiglio Comunale. La proposta di modifica, poi bocciata dal Consiglio Comunale, era stata preventivamente presentata e vagliata nella competente Commissione, dove nessun componente della maggioranza aveva sollevato dubbi,obiezioni, o richieste di modifica. Neppure il Consigliere La Monica ha manifestato in quella sede nessuna delle perplessità che ha poi invece snocciolato durante il Consiglio Comunale. Possiamo affermare ciò con tutta certezza avendo presenziato ai lavori».
«Cittadini trattati come sudditi»
«In secondo luogo- aggiungono-, non comprendiamo perché la maggioranza abbia deciso addirittura di bocciare questa pratica, con il motivo-pretesto della mancata indicazione del quorum: per noi questo comportamento è chiaramente pretestuoso, poiché questo aspetto poteva facilmente essere risolto emendando la pratica invece che respingendola. Pertanto, la più immediata interpretazione del comportamento tenuto dall' Amministrazione prima in Commissione e poi in Consiglio, sembra indicare la volontà di ostacolare lo svolgimento del referendum con ogni mezzo possibile, primo fra tutti respingendo la pratica solo all'ultimo passaggio, in modo da produrre la massima perdita di tempo. A prescindere dal caso specifico, riteniamo quindi molto grave tale atteggiamento, poiché di fatto pregiudica l'accesso ad uno degli istituti di democrazia diretta regolarmente previsti dalle regole fondamentali su cui si basa il nostro Paese.»
«Invitiamo quindi i cittadini a seguire questa questione e- concludono-, soprattutto, a non dimenticare come questa Amministrazione non si faccia alcuno scrupolo nel tentare di impedire ai suoi cittadini (che, ancora una volta, tratta più come sudditi), di esercitare uno dei propri diritti fondamentali.»