Consulenze d'oro a Di Muro e Cella: «Giunta Bucci spreca soldi con la sanità al collasso»
Pastorino punta il dito contro gli incarichi da 180mila euro a due esponenti vicini al centro destra
Le consulenze d'oro affidate dal neo governatore ligure Marco Bucci a Flavio Di Muro (Lega) sindaco di Ventimiglia e all'ex sindaca di Santo Stefano d'Aveto Maria Antonietta Cella (candidata alla presidenza della Regione), infiammano la minoranza in Consiglio regionale.
Polemica dall'opposizione per le consulenze d'oro a Di Muro e Cella
Il costo delle consulenze ammonta a oltre 180 mila euro, circa 91mila a testa all'anno. I due si occuperanno rispettivamente di "autonomia differenziata" e sviluppo dell'entroterra". Incarichi che non vanno giù al consigliere Gianni Pastorino, che firma una nota stampa al vetriolo. Nel mirino, i disservizi, ormai conclamati, della sanità ligure per risolvere i quali, secondo il consigliere eletto con la lista Andrea Orlando Presidente, l'esecutivo Bucci non avrebbe ancora mosso un passo.
«La giunta Bucci colpisce ancora- scrive Pastorino- . Mentre le cittadine e i cittadini liguri continuano a subire i disservizi di un sistema sanitario al collasso, un entroterra sempre più isolato e infrastrutture insufficienti, l’amministrazione regionale decide di destinare oltre 180mila euro a due consulenze dal dubbio valore strategico. Gli incarichi assegnati a Maria Antonietta Cella e Flavio Di Muro sembrano l’ennesimo esempio di politiche che portano a sprechi di risorse pubbliche».
Nel mirino del consigliere anche il Consiglio Superiore della Sanità che affianca, secondo la volontà di Bucci, l'assessore alla Sanità Massimo Nicolò senza aver ancora apportato un contributo tangibile all'attività amministrativa. Oltretutto, per Pastorino, molti degli incarichi affidati dal governatore non sarebbero rivolti a professionisti ed esperti dei rispettivi settori, quanto piuttosto a veri e propri "esponenti politici", nel caso di Cella e Di Muro molto vicini al centro destra se non addirittura esponenti di spicco.
«Questi fondi- conclude - potevano e dovevano essere utilizzati per rafforzare i servizi essenziali (trasporti, sanità, spopolamento). Si poteva investire nel potenziamento del personale sanitario, nel sostegno alle piccole realtà dell’entroterra o nella modernizzazione dei trasporti. Invece, la giunta preferisce costruire un ‘carrozzone’ burocratico che non offre alcun beneficio reale alla comunità».