Coronavirus

CTS precisa sulle riaperture serali "Nessun via libera, decide la politica"

"Una rimodulazione dei pacchetti di misure potrebbe modificare l'efficacia nella mitigazione del rischio"

CTS precisa sulle riaperture serali "Nessun via libera, decide la politica"
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Il CTS ha diffuso alcune precisazioni riguardo al "via libera" alle aperture serali dei ristoranti in zona gialla ( e a pranzo in zona arancione). La notizia era stata accolta favorevolmente anche dal governatore della Liguria Giovanni Toti. Ecco che cosa è successo

 

"Deciderà la politica, modifiche potrebbero ridurre l'efficacia della mitigazione"

Dal CTS arriva una frase lapidaria "Una rimodulazione dei pacchetti di misure potrebbe modificare l'efficacia nella mitigazione del rischio". Questa è la risposta che il Comitato ha fornito al Ministero dello Sviluppo Economico a riguardo della riapertura dei pubblici esercizi. In pratica, il CTS rimanda alla politica a riguardo della rimodulazione delle misure previste per le diverse fasce di rischio. Inoltre gli esperti specificano che sarebbe opportuno verificare le differenze tra le varie categorie di strutture, ristoranti, bar, eccetera.

 

Il rischio rimane alto

L'adozione di misure finalizzate alla riapertura delle attività era stata sottoposta all'attenzione del CTS dal MISE ed è stata analizzata nella riunione del 26 gennaio. Gli scienziati hanno sottolineato già nella premessa che - benché si registri una lieve inflessione nell'incidenza della pandemia sul suolo del Belpaese, il rischio rimane medio/alto e il sistema sanitario nazionale nelle sue forme assistenziali è in seria difficoltà praticamente in ogni regione e provincia autonoma. A questo scenario, si aggiunge il fattore determinante indissolubile dall'attività dei ristoratori: i clienti, ovviamente, abbandonano la mascherina. Questo innalza il livello di rischio, soprattutto per quanto riguarda eventuali asintomatici che sarebbero vettori inconsapevoli del contagio.

 

Scuola e varianti del virus ancora un'incognita

Inoltre, a sostenere i dubbi del CTS su un eventuale allentamento delle misure di prevenzione ci sono due fattori importanti. Il primo è la ripresa di tutte le scuole in presenza, un altro punto critico per la diffusione del Coronavirus. Per gli scienziati del Comitato sarebbe opportuno, prima di allentare alcune misure, aspettare di vedere come si evolve la situazione epidemiologica con il nuovo scenario per almeno 14 giorni. E soprattutto, la situazione nel resto d'Europa è da tenere in considerazione. Il problema è che nel resto del Vecchio Continente il rischio è ancora molto alto ed esiste lo spauracchio delle nuove varianti che aumenterebbero la trasmissibilità. Insomma, il CTS rimanda alla decisione della politica, ma specifica che le riaperture potrebbero minare l'efficacia della lotta al virus. In sostanza, "Fatelo, se volete, ma sarebbe meglio di no".

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