Fallimento Rivieracqua: trovato accordo, piano di rientro in 18 rate entro il prossimo 2 febbraio

E' stato trovato, stamani, davanti al giudice Silvana Oronzo, di Imperia, l'accordo per evitare il fallimento di Rivieracqua scpa

Fallimento Rivieracqua: trovato accordo, piano di rientro in 18 rate entro il prossimo 2 febbraio
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E' stato trovato, stamani, davanti al giudice Silvana Oronzo, di Imperia, l'accordo per evitare il fallimento di Rivieracqua scpa, il gestore unico del pubblico acquedotto in provincia di Imperia, chiamato in causa da Amat spa (il gestore del pubblico acquedotto a Imperia) che vanta un credito di circa 2 milioni di euro, in quanto al mancato pagamento di fatture relative a rifornimenti idrici, da luglio a dicembre 2017. Rivieracqua, in particolare, si è impegnata, entro il prossimo 2 febbraio, a versare un assegno circolare di 614mila euro ad Amat e a pagare la restante parte, circa 1,3 milioni di euro, in diciotto rate mensili.

La richiesta di fallimento era stata presentata a novembre dell'anno scorso. Era stato il sindaco di Imperia, Carlo Capacci, a darne comunicazione il 13 novembre, in Consiglio comunale, leggendo una comunicazione ricevuta da Amat, nella quale era scritto: "Con la presente per comunicare che in data 10 novembre il cda di Amat, all'unanimità dei presenti, ha deliberato di depositare presso il tribunale di Imperia istanza di fallimento nei confronti di Rivieracqua scpa. Il cda ha ritenuto doveroso e indispensabile assumere la deliberazione in parola stante l'ormai insostenibile situazione di indebitamento del gestore unico d'ambito verso Amat, a tutela del patrimonio sociale e delle ragioni del ceto creditorio della società".

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