"Figli concepiti per rubare", bufera su Berrino. Poi la precisazione: "Parlavo di extrema ratio"
È bufera sulle parole del senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, intervenuto ieri durante la discussione generale sul decreto sicurezza al Senato

È bufera sulle parole del senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, intervenuto ieri durante la discussione generale sul decreto sicurezza al Senato. "E donne che fanno figli per poter rubare non sono degne di farlo", ha dichiarato Berrino, scatenando l’indignazione delle opposizioni e un acceso scontro in Aula.
Particolarmente contestato, soprattutto tra i banchi del Partito Democratico, è stato il passaggio in cui il senatore ha affermato che "un bambino sta più sicuro in carcere che a casa con genitori che li concepiscono per andare a delinquere".
Il senatore dem Filippo Sensi ha commentato duramente su X: "Raramente ho sentito parole più crudeli. Spero sia solo livida propaganda e che non lo pensi davvero. Ho urlato di tutto".
Dopo le polemiche, Berrino ha diffuso una nota per chiarire la sua posizione: "Le polemiche scaturite dal mio intervento in Aula mi impongono alcune precisazioni – ha scritto –. Non ho mai detto che i bambini stanno bene in carcere. Ho detto che la loro presenza in istituto penitenziario deve essere una extrema ratio e solo dopo il giudizio di un magistrato".
"Con il decreto sicurezza – ha proseguito il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Giustizia – si prevede che i figli di chi deve scontare una pena possano seguire la madre solo dopo una valutazione del giudice, che dovrà stabilire se siano più al sicuro in carcere piuttosto che in ambienti familiari degradati o criminali".
Infine, ha ribadito il senso del suo discorso: "La vita è un bene prezioso e non negoziabile, ma resta abietto concepire figli con l’intento di evitare il carcere. Con il decreto sicurezza, questo non accadrà più".