SENTENZA DEL TRIBUNALE DI IMPERIA

Fondazione Chiappori: giudice accoglie ricorso cda, annullato contratto con Punto Service

Il giudice Roberto De Martino ha accolto la richiesta della Fondazione Chiappori proprietaria della omonima rsa di frazione Latte

Fondazione Chiappori: giudice accoglie ricorso cda, annullato contratto con Punto Service
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Il giudice De Martino di Imperia ha accolto il ricorso della Fondazione

Il giudice Roberto De Martino, di Imperia, ha accolto la richiesta della Fondazione Chiappori, di Ventimiglia, proprietaria della omonima rsa di frazione Latte, con cui si chiedeva la risoluzione del contratto con la cooperativa Punto Service, che gestiva in ramo d’azienda la casa di riposo, per il mancato pagamento di tre mensilità, a partire dal marzo del 2020. La causa era pendente da due anni.

“Con il mio ingresso nel cda - afferma il presidente della Fondazione Chiappori, Nico Martinetto - tra i miei primi passi, ci fu quello di cambiare il nome sui conti correnti: ovvero togliere il nome del vecchio presidente e inserire quello del subentrante”. Cosa succede, però: “Constatai che sul conto dove normalmente transita l'affitto del ramo d’azienda, mancavano tre mensilità che non erano state versate. Contatto Punto Service e mi dicono, che a causa della pandemia non potevano onorare l’affitto, perché in deficit monetario, avendo avuto maggiori spese per i dispositivi di protezione individuale. La pandemia, però, era appena scoppiata e in accordo col cda facciamo causa, perché nel contratto c’è un clausola nella quale si afferma, che se la parte affittuaria avesse omesso di pagare anche una sola rata, il contratto di poteva ritenere nullo”.

Il 16 marzo arriva la sentenza del giudice, che ordina la restituzione della struttura

La Punto Service aveva iniziato a gestire la rsa con la formula del Global Service appaltando il servizio alberghiero e sanitario della casa di riposo, in cambio di una quota per ciascun ospite. Con l'affitto del ramo d’azienda non è più la Fondazione a pagare per ottenere il servizio, ma è la cooperativa che deve versare una quota di affitto mensile, trattenendosi però le rette degli ospiti. L’affitto del ramo d’azienda, decollato nel 2019, avrebbe dovuto scadere nel 2024.

“Ora - conclude Martinetto - il nostro interesse è prima di tutto tornare a essere un’eccellenza del territorio, con l’ospite al centro di tutto. Ovviamente il punto due è il benessere dei dipendenti, perché un dipendente che lavora tranquillo è un dipendente che produce”. Il cda della Fondazione Chiappori è così formato: Nico Martinetto (nomina in capo al Comune); Francesca Biancheri Chiappori (parente prossimo del fondatore Ernesto Chiappori) e Antonio Federico (nomina su indicazione del vescovo).

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