I fagioli di"Nonna Fina" pronti per ottenere la De.Co dal Comune di Ventimiglia
“Cresce il progetto di realizzare una nuova De.Co a Ventimiglia, grazie alla collaborazione tra Circolo della Castagnola e Confesercenti"
Un progetto legato al territorio che intende valorizzare anche il patrimonio paesistico
“Cresce il progetto di realizzare una nuova De.Co a Ventimiglia, grazie alla collaborazione nata tra il Circolo della Castagnola e la Confesercenti. In particolare, si sta concretizzando il progetto della valorizzazione del nuovo prodotto ‘Fagioli di Nonna Fina’, legato ad una storia che dovrebbe insegnarci a pensare al futuro e non rimanere inermi”.
Ad annunciarlo è il presidente cittadino di Confesercenti, Sergio Scibilia, che ieri ha incontrato il direttivo del Circolo della Castagnola e la commissione comunale delle Denominazioni Comunali (De.Co.), alla presenza del presidente del Consiglio comunale Andrea Spinosi e dei consiglieri Maurizio Rea e Gabriele Sismondini. Era presente anche il deputato locale onorevole Flavio Di Muro, interessato ed entusiasta dell'iniziativa , pronto a dare il proprio supporto "parlamentare" e a diventare testimonial di un prodotto della terra locale.
Tutti concordi che questa iniziativa dovrà coinvolgere anche altri soggetti e avere in primis la “benedizione" del Comune di Ventimiglia, con una delibera ad hoc del Consiglio comunale, e giocarsela per il futuro del territorio, che presenta caratteristiche naturalistiche e di bellezza che possono generare turismo e attrattiva. “Sarà una De.Co. particolare - afferma Scibilia - al prodotto si aggiunge anche la valorizzazione e promozione turistica di un luogo molto caro ai ventimigliesi e conosciuto dagli amanti del trekking, il Monte Grammondo".
Un patrimonio naturale, paesistico posto ai piedi delle Alpi Marittime
in un contesto tra mare e montagna molto suggestivo, formato da imponenti versanti rocciosi che si affaccia con i suoi 1378 metri di altitudine alle spalle di Ventimiglia e Menton. Il “Grand Mont”, come lo chiamano i francesi, è cresta di confine italo-francese ed è una delle montagne più panoramiche dell’intero arco costiero ligure e provenzale che, proprio per questa posizione privilegiata, ne fa un vero balcone panoramico a 360° sulle Alpi Liguri e Provenzali. Sulla vetta del Monte Grammondo, si possono incontrare pecore e capre selvatiche che pascolano tra i cespugli e, dalla metà di maggio, si può ammirare la stupenda fioritura della Paeonia , uno dei fiori più rari della nostra Regione. “Un vero progetto - conclude Scibilia – di promozione economica del territorio che con un prodotto vuole unire il cibo con la natura, le tradizioni e la storia locale”.
La storia dei fagioli di Nonna Fina
La storia racconta che la “Nonna Fina”, durante la Seconda Guerra Mondiale, quando il paese di Villatella fu sfollato a causa dell’invasione tedesca, nascose un po’ di fagioli (tutti quelli che poteva) speranzosa di poter tornare presto a casa e poterli continuare a piantare. Così fu nel maggio del 1945 riuscì fortunatamente a ritornare al proprio paese e già dell’estate dello stesso anno, con il marito anche lui scampato al conflitto, cominciarono a piantare nuovamente i fagioli per arrivare fino ai giorni nostri. Un prodotto anche "speciale" sotto il profilo gastronomico, in quanto questo fagiolo è diverso da altri simili, in quanto in natura le piante si adattano all’ambiente e grazie ad esso assumono caratteristiche particolari e si differenziano dalla stessa pianta messa a dimora altrove. In botanica di parla di “ecotipo” e il fagiolo del Grammondo può tranquillamente rientrare in questa categoria.