Faccia a faccia

Il consigliere Zarbano scrive a Scajola: "Glielo dico con franchezza: non tutto ciò che non le fa comodo è “di sinistra, a volte è buonsenso o intelligenza"

La simpatica e pungente lettera del consigliere Zarbano rivolta al sindaco Claudio Scajola dopo le parole del primo cittadino rivolte in pubblico

Il consigliere Zarbano scrive a Scajola: "Glielo dico con franchezza: non tutto ciò che non le fa comodo è “di sinistra, a volte è buonsenso o intelligenza"
Pubblicato:

La simpatica e pungente lettera del consigliere Zarbano rivolta al sindaco Claudio Scajola dopo le parole del primo cittadino rivolte in pubblico

La lettera di Luciano Zarbano di Imperia senza Padroni

"Caro Signor Sindaco,

con un certo stupore misto a una punta di rassegnazione, mi trovo per la seconda volta a scriverle pubblicamente. Anche questa volta non per discutere di progetti per la città, ma per commentare il suo ennesimo scivolone in pubblico – questa volta avvenuto durante l’inaugurazione di un evento importante per Imperia. Un momento solenne, che lei ha saputo trasformare, con notevole disinvoltura, in una passerella personale per lanciare frecciatine fuori bersaglio. A quanto pare, mi pensa spesso – e non posso che ringraziarla per tanta attenzione. Con le sue considerazioni che ha rivolto alla mia persona, utilizzando l’eleganza di un elefante in cristalleria, ha affermato che io “seguirei gli ordini” dei consiglieri Bracco e Sardi, motivando questa teoria con un’osservazione degna di un’indagine da rotocalco: “vi vedono spesso insieme”. Mi permetta una domanda: se vado a cena con un idraulico, significa che vendo tubi per l’acqua? O se ho l’ombrello con me, significa che faccio l’ombrellaio? In realtà, più che ironia, nelle sue parole ho percepito una nota di livore, quel fastidio malcelato che provano certi uomini di potere quando qualcuno osa non allinearsi, quando qualcuno, semplicemente, non si mette sull’attenti. Glielo dico con franchezza: non tutto ciò che non le fa comodo è “di sinistra”. A volte è solo buonsenso. O, peggio per lei, è intelligenza.

E già che ci siamo, mi permetto di smentire con decisione anche le voci da retrobottega politico, sempre puntuali come l’orologio svizzero del pettegolezzo, secondo cui io “seguo a ruota la sinistra”. Una teoria difficile da sostenere, soprattutto dopo che lei stesso mi ha pubblicamente accostato all’amico e collega Roberto Vannacci – che, mi consenta, non è proprio il volto di copertina dell’Unità. Ma si sa: quando mancano motivazioni solide, arrivano le illazioni. È una tecnica vecchia quanto la politica, ma non per questo nobile. Cercare di screditare l’avversario per delegittimarlo. Dimenticando, però, che l’avversario politico non è un nemico da sconfiggere a tutti i costi, e che la politica è fatta per confrontarsi, non per attaccare chiunque non si genufletta.

Mi permetto di chiudere con una frase che, se lei avesse fatto propria, forse avrebbe reso inutile questa lettera: “Vince due volte chi domina se stesso nella vittoria” (Publilio Sirio). Purtroppo anche stavolta lei non ha dominato se stesso. Peccato!

Ma continui pure a evocarmi in pubblico e se ha qualcosa da criticare sul mio operato, lo faccia su basi concrete, non su ricostruzioni da fiction municipale. Le prometto che, se proprio non riesce a farne a meno, per la prossima occasione le preparo una mia effige, così la potrà punzecchiare anche se sarò assente.

Con affettuosa provocazione, dal suo consigliere preferito (a sua insaputa)"

 

 

 

Seguici sui nostri canali
Necrologie