Il dilemma delle spiagge libere: Mara Lorenzi, si scelgono imposizioni piuttosto che controlli
"Leggiamo delle gravi difficolta’ in cui il Sindaco di Bordighera lamenta di trovarsi per organizzare l’uso in sicurezza delle spiagge"
Spiagge libere
"Leggiamo delle gravi difficolta’ in cui il Sindaco di Bordighera lamenta di trovarsi per organizzare l’uso in sicurezza delle spiagge, che definisce una partita durissima. Certo, quando si vuole esercitare un controllo capillare sullo spazio e sul tempo delle attivita’ di cittadini e visitatori ci si ritrova a dover far quadrare molti cerchi e a spendere molti quattrini pubblici". Lo afferma Mara Lorenzi, consigliere di minoranza a Bordighera (lista civica civicamente Bordighera), in un intervento riguardante le misure di sicurezza per la prossima estate in seguito all'emergenza sanitaria da Coronavirus.
"Si puo’ proporre un approccio alternativo basato sull’informazione e sull’incentivare la responsabilita’ individuale. Rendere disponibile attraverso lo IAT e il sito web della citta una piantina con l’ubicazione e capacita’ approssimativa di ogni spiaggia libera in modo che gli utenti possano prevedere la disponibilita’ di spazio. Postare ad ogni ingresso alle spiagge grandi immagini tipo cartoons che ribadiscano in almeno due lingue 3 cose: distanza sociale, divieto di assembramenti, multe sostanziose a chi trasgredisce. Libero accesso alle spiagge piu’ grandi con vigilanza itinerante della Polizia Municipale. Nessuna limitazione di orario", afferma.
"Sara’ invece desiderabile regolamentare l’accesso alle spiagge piu’ piccole nel centro della citta’. Perche’ non affidare questo lavoro anche a studenti ben istruiti sul significato del loro ruolo: fare sorveglianza ma creando intanto responsabilita’? Con il piccolo stipendio estivo guadagnerebbero un’importante lezione di consapevolezza, da trasmettere ai coetanei".
Conclude Mara Lorenzi: "Se il Sindaco Ingenito intende contattare il Presidente Toti nel nome della sicurezza della nostra estate turistica, la cosa che gli consigliamo di chiedere e’ informazione pubblica sul piano della Regione per la sorveglianza anti-virus e il tracciamento dei contatti. Ancora in Aprile il Ministro della Salute parlava di affidare alle Regioni e alle ASL il ruolo di “cacciatori di virus”, ma tra i tanti comunicati regionali non abbiamo ancora letto quello che ci dice chi sono i cacciatori, quanti, dove, e qual’e’ la strategia. I numeri della Liguria durante l’epidemia COVID non sono stati e non sono tra i piu’ virtuosi. Senza una presenza massiccia e articolata della salute pubblica sul territorio, l’estate sara’ una scommessa se non un azzardo – anche prenotando i posti in spiaggia".
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