Il direttore generale di Asl 1 illustra il futuro del Saint Charles in Consiglio comunale
"La rete dell’emergenza non porterà in pronto soccorso un codice rosso. Se si autopresenteranno verranno stabilizzati e portati altrove"
Il dg di Asl 1 ha parlato in Consiglio comunale a Bordighera
Bisognerà attendere settembre - sei mesi dopo la firma (attesa a giorni) del contratto con il gruppo “Gvm Care & Research” - prima che il passaggio ai privati dell’ospedale Saint Charles di Bordighera possa definitivamente concretizzarsi. Inoltre, anche riattivando il pronto soccorso, i codici rossi saranno trattati sempre a Sanremo.
Ad annunciarlo, in serata, è stato il dirigente generale di Asl 1, Luca Filippo Maria Stucchi, intervenuto al Consiglio comunale di Bordighera, per rispondere a una interpellanza del consigliere comunale Giuseppe Trucchi, che da tempo ormai chiede chiarimenti sul futuro della struttura ospedaliera. “La rete dell’emergenza non porterà in pronto soccorso, a Bordighera, un codice rosso. Se si autopresenteranno verranno stabilizzati e poi portati in altri luoghi. Ma la rete di emergenza non mi preoccupa. Non ci sarà Terapia Intensiva, ma una guardia di anestesia sulle ventiquattro ore”.
Riguardo i reparti ospedalieri, Stucchi ha precisato
che non ci sarà un reparto di Terapia Intensiva o sub Intensiva, ma una guardia di anestesia per assicurare il funzionamento del pronto soccorso h24. I codici rossi, tuttavia, potranno essere trattati soltanto da presidi più attrezzati del territorio o saranno elitrasportati al Santa Corona o a Genova.
“Autorizzazione sanitaria e accreditamento resteranno in capo all’Asl - ancora il dirigente generale -. Nel momento in cui scade il contratto, l’accreditamento torna all’Asl: in questo modo, al di là di quello che possa succedere, l’ospedale di Bordighera resta non solo di proprietà ma nella gestione dell'azienda sanitaria locale”.
I sei mesi dalla firma al passaggio serviranno
tra l’altro, a effettuare i lavori di sistemazione delle camere. “Il gestore sta valutando se effettuare una terza camera operatoria: avremo una nuova riunione giovedì per definire questo aspetto. Dopo questa fase iniziale di sistemazioni varie, si partirà con il cronoprogramma, che prevede l'apertura del reparto di Medicina, poi Chirurgia, poi Ortopedia e per ultimo trasformazione dell'attuale punto di primo intervento in Pronto Soccorso. Se firmiamo nei prossimi otto, dieci giorni, il passaggio potrebbe avvenire a settembre. Ovviamente ci sono una serie di protocolli su cui dobbiamo lavorare”.
E ora il tasto dolente, quello che riguarda il reperimento di medici e professionisti
“Della parte ambulatoriale, si occuperà direttamente il privato che ha già una rete di medici nella sua disponibilità - ha aggiunto Stucchi -. La difficoltà più grossa è trovare medici di prima emergenza. Noi oggi usiamo una cooperativa. Per i reparti bisogna trovare una serie di medici rispetto ai letti che ci sono. Qui è più difficile perché il medico deve essere stanziale. Questa è un’altra sfida che dovremo affrontare”. Il dg di Asl 1 cerca anche di tranquillizzare sul versante economico, perché le prestazioni che arriveranno dal pronto soccorso, dopo il compimento del budget, verranno comunque erogate dall’Asl, trattandosi di attività di servizio pubblico.