Il futuro dell'ospedale Saint Charles in un Consiglio straordinario a Bordighera
Presente anche la direzione sanitaria di Asl 1 Imperiese
Dall’impiego di personale sanitario proveniente da una cooperativa, alle difficoltà che riguardano il passaggio ai privati, anche a causa della pandemia; alla volontà di istituire una casa della salute a Bordighera, in attesa che si possa aprire un Palasalute a Ventimiglia. Ma anche le difficoltà legate alla mancanza di medici di prima emergenza.
Sono alcune delle tematiche più impellenti, che riguardano l’ospedale Saint Charles di Bordighera e che sono state affrontate in serata, nel corso di un Consiglio comunale straordinario (riunitosi in video conferenza), alla presenza, tra gli altri, del direttore generale di Asl 1, Silvio Falco; del direttore sanitario di Asl 1, Mauro Maccari; dei consiglieri regionali Mabel Riolfo, Enrico Ioculano e Veronica Russo e del sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino. All’apertura della seduta consiliare, il cui unico punto all’ordine del giorno era “Ospedale Saint Charles situazione attuale e futura”, il sindaco di Bordighera, Vittorio Ingenito, ha ricordato l’importanza del presidio ospedaliero nel contesto pandemico.
“Il nostro obiettivo è di affrontare ius un clima di collaborazione il tema del nostro ospedale per rassicurare la cittadinanza in momento di crisi sanitaria spaventosa, se non altro nei numeri dell’incidenza pandemica - ha detto -. In attesa della consegna al privato, l’ospedale ha un ruolo di presidio nel territorio e c’è stata una rimodulazione dei servizi alla luce dell’emergenza sanitaria, ma ci sono anche presidi di cura indispensabili che versano in sofferenza”.
Ingenito pone come esempi quello di diagnostica, punto di primo intervento, funzionalità del laboratorio di analisi e via dicendo. “E’ evidente che sono motivi di preoccupazione per tutti noi. L’amministrazione dà massima disponibilità e impegno a coadiviudare l’Asl in questa fase difficile”.
Dottor Silvio Falco
Il dottor Falco ha iniziato il proprio intervento con un breve excursus riguardanti il proprio mandato, da quando ha preso servizio, il primo gennaio 2021 ad oggi. “Quando Toti mi ha conferito l’incarico - ha dichiarato - mi ha detto che eravamo in un momento di emergenza Covid, terminato il quale avremo dovuto conferire la struttura ospedaliera al gruppo Iclas, secondo quanto previsto sulla base della gara del 2018”. Il dirigente generale di Al 1 ha poi sottolineato come: “L’ospedale Saint Charles oggi vede sempre un punto di primo intervento, che utilizza le risorse che riusciamo a mettere in campo. Il punto di primo intervento soffre il fatto che abbiamo dovuto attivare una cooperativa, che ci dà una mano non solo su Bordighera, ma anche su Sanremo”.
Un discorso legato alla grave crisi dei medici di prima emergenza, i cosiddetti medici della prima ora. Professionisti che a detta di Falco sono difficili da trovare. Per quanto riguarda le cure intermedie, lo stesso dg ha posto l’attenzione sull’impennata dei contagi, in media 300-350 al giorno, e un’incidenza dei ricoveri inferiore alla prima ondata, grazie alla campagna di vaccinazione. “L’ospedale di Bordighera ci sta dando una mano per far fronte a questo momento epidemico - hai affermato -. In una settimana i numeri si sono un po’ stabilizzati e speriamo che decrescano. Abbiamo dovuto interrompere la Day Surgery e penso che questa sia una situazione, che dovremo mantenere fino a marzo, quando cesserà lo stato di emergenza. Nel frattempo, però, ci siamo mossi con Iclas. L’impegno era quello di riattivare i rapporti col privato. In ottobre abbiamo più volte sollecitato risposta al contratto, che ancora non è arrivata. Sicuramente anche loro vivono il momento di crisi epidemica e non hanno fretta di chiudere”. Falco ha annunciato per marzo il trasferimento della dialisi da Ventimiglia a Bordighera: “E stiamo valutando la possibilità, in attesa che si realizzi il Palasalute a Ventimiglia, di sperimentare la ‘casa della comunità’, in uno dei piani della palazzina costruenda palazzina (a Bordighera, ndr).
Direttore sanitario Mauro Maccari
Il direttore sanitario Maccari, ha illustrato la situazione dei ricoveri e dei posti letto riferiti all’emergenza sanitaria: “Attualmente abbiamo preordinato la nostra azienda a 170 posti legati Covid, per fortuna non necessari, e siamo arrivati a quota 135, anche se con grande lavoro dei professionisti ci siamo attestati a 120-125 unità. Non dimentichiamo che questa è un’ondata in cui la popolazione sta continuando a lavorare, ad andare a scuola e c’è grossa mobilità”. Anche per Maccari il vero problema resta quello della carenza di personale e della difficoltà di assumere, perché: “In un momento in cui tute le aziende assumono, è più facile che medici rimangano nelle grandi città e si sposti meno”.
Successivamente hanno preso la parola i consiglieri comunali, che hanno posto l’attenzione sui dubbi riguardanti il futuro della struttura ospedaliera.
Giuseppe Trucchi
"Per il futuro dell’ospedale ho sempre avuto grosse perplessità; su questo piano che aspettiamo ormai da anni. La gara di appalto vinta da Iclas, risale anche a tre anni e mezzo fa. Aspettiamo da molto tempo, che si firmi un contratto che nessuno ha mai visto. Sappiamo le difficoltà avute nelle sedi savonesi (per la privatizzazione, ndr). Sentiamo voci insistenti sui forti dubbi che il privato possa non venire mai a bordighera”. Secondo Trucchi, in attesa che arrivi il privato, si starebbe utilizzando ill vecchio metodo: “Deve arrivare il nuovo e sul vecchio non facciamo niente. Il risultato è che il vecchio ta morendo o versa in condizioni di difficoltà”.
Trucchi ha poi elencato un serie di problematiche. Dalla gestione del punto di primo intervento, dove i medici sono pochissimi e viene mandato avanti grazie a una cooperativa: “Chiediamo garanzie per i cittadini per un intervento buono e valido. Mi dicono, per esempio, che molte notti, c’è un solo medico per il punto di primo intervento e per la reperibilità nei pochi reparti rimasti: convalescenza e lungo degenza Covid, ortopedia riabilitativa. C’è quindi il problema della reperibilità notturna, a giorni alterni, del laboratorio analisi: a seconda della notte, le analisi le puoi avere o devono essere svolte a Sanremo con modalità più complesse”.
E poi: “Manca un anestesista per la tac con i mezzi di contrasto. Il radiologo non c’è più dopo le 17 e anche nel fine settimana, tra l’altro sono pochi e fanno lavori ammirevoli. Anche la day surgery non c’è più ed era una bella offerta. La fisiatria era un’eccellenza, che dava un servizio ottimo e non esiste più. Può darsi che la riportino i privati. Non esistono voli notturni dalla nostra Asl verso Genova, per mancanza di piazzole illuminate, mentre ce ne sarebbero dieci sulla provincia di Savona”.
Consigliere Mara Lorenzi
Mara Lorenzi ha puntato l’attenzione sull’ipotesi di realizzare una casa della salute: “Forse il piano della nuova struttura, che si sta finendo di costruire, secondo il dottor Falco potrebbe essere dedicato alla casa di comunità. E' molto bello che l’ospedale di Bordighera possa, con qualche tipo di accordo con i privati che verranno, avere una sorta di servizio pubblico con una vera casa di comunità. Per anni siamo stati penalizzati in questo territorio, per via della frammentazione dei servizi”.
Giacomo Pallanca
Giacomo Pallanca è invece intervenuto sull’aspetto burocratico della questione ospedaliera: “Vorrei cercare di capire qual è la programmazione che Asl 1 ha con Iclas, percorso che dovrà concludersi a breve termine. Sappiamo che c’è uno stato di emergenza, prorogato fino al 31. Chiedo a che punto siamo e se saremo pronti nel 2022 a vedere dei segnali concreti di questo avvicendamento o se il lasso temporale sarà più lungo”.