In prefettura l'ennesimo vertice ministeriale sull'emergenza migranti a Ventimiglia
“Oggi abbiamo esaminato l’ineludibile necessità di Ventimiglia di gestire un fenomeno, che non ci fa voltare gli occhi dall’altra parte"
Nuovo vertice sull'emergenza migranti a Ventimiglia
“Oggi abbiamo esaminato l’ineludibile necessità di Ventimiglia di gestire un fenomeno, che non ci fa voltare gli occhi dall’altra parte e che richiede risposte immediatezza da un lato e a medio e lungo termine dall’altro”. Lo ha dichiarato il prefetto Francesca Ferrandino, capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, stamani, in prefettura a Imperia, al termine del vertice sull’immigrazione a Ventimiglia e, in particolare, la necessità di aprire un centro di identificazione, in concomitanza con l’arrivo dell’estate. Presenti, tra gli altri, oltre al sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino e al prefetto di Imperia, Armando Nanei, anche il prefetto di Genova, Renato Franceschelli, che accompagnato la collega Ferrandino; il presidente della Provincia di Imperia, Claudio Scajola e l’assessore Marco Scajola per la Regione. Tra le località individuate per un centro provvisorio, non viene esclusa l’ipotesi dell’ex Parco Roya - già centro di accoglienza - mentre per il progetto definitivo resta il progetto di una struttura in frazione Mortola solo rio Sorba.
Parla il capo Dipartimento dell'Immigrazione Ferrandino
“La località individuata, a suo tempo, dal sindaco di Ventimiglia, in cui allestire delle strutture capaci di gestire un fenomeno come quello con cui la città si sta misurando da parecchio tempo, è all’ordine del giorno del Dipartimento dell’Immigrazione, che unitamente al sindaco di Ventimiglia, al Prefetto Nanei, alla Regione e alla Provincia - ancora Ferrandino - sta lavorando ed ha definito una road map finalizzata a definire, step by step, tutte le procedure necessarie, anche dal punto di vista finanziario, per rendere concreto un progetto che è stato valutato favorevolmente, ma c’è bisogno di una soluzione provvisoria”.
Sui tempi: “ Parliamo di tempi immediati. Già da questa settimana, il Prefetto Nanei effettuerà un lavoro importantissimo con sindaco e questore, in vista della realizzazione di una struttura provvisoria; nel contempo lavoreremo tutti assieme per una progettualità definitiva”. La struttura provvisoria sarà collocata in un’area, che in qualche modo ha già sperimentato l’accoglienza dei migranti per i tempi necessari all’identificazione. Non si esclude il Parco Roya.
Le affermazioni del Prefetto Armando Nanei
“E’ stata una riunione proficua , in vista della realizzazione di un centro a Ventimiglia, che riguarda i migranti. Ci sono le condizioni per lavorare bene, ora anche con il sindaco effettueremo un sopralluogo per cercare prima una soluzione provvisoria e successivamente una situazione più stabile nel corso del tempo, anche a tutela della percezione di sicurezza della cittadina di Ventimiglia, da parecchio tempo interessata dal fenomeno migratorio. Il prefetto Francesca Ferrandino è venuta a portare il definitivo e indispensabile con tributo del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del ministero dell’Interno, in modo da rendere effettivo tutto il lavoro che stiamo facendo”. Sull’ipotesi di realizzare un centro in frazione Mortola, a Ventimiglia, idea che era già trapelata nel corso dei passati vertici, Nanei afferma: “Non è assolutamente tramontata, ma ora lavoriamo su una sistemazione provvisoria, nel vero senso della parola, in attesa di un progetto più definitivo. Le risorse economiche sono sempre correlate alla tipologia di lavoro da fare, il Dipartimento provvederà alla necessità per realizzare un cento definitivo”. Sul tipo di centro in programma: “Centri di transiti non ce n’è, centri di accoglienza non ne sono previsti - conclude il prefetto - potrebbe essere previsto un centro di identificazione e smistamento delle persone che arrivano”.
Le dichiarazioni del sindaco di Ventimiglia
"Per il centro definitivo rimane l’ipotesi del terreno nei pressi del rio Sorbo, alla Mortola. Per quanto riguarda quello provvisorio, destinato ad accogliere 80-100 persone, andremo a verificare se c’è questa possibilità e dove. Inoltre, chi arriva a Ventimiglia sarà messo sui pullman e portato in questo centro. Per i respingimenti dalla Francia, ho chiesto che venga di nuovo preso in considerazione l’accompagnamento con pullman in centri adatti fuori da Ventimiglia, come accadeva nel 2008-2009 all’epoca della mia prima amministrazione. Sembra che ci sia un problema legislativo, ma oggi mi hanno assicurato che lo affronteranno”.
Prosegue il primo cittadino: “Ci eravamo lasciati a ottobre, con l’allora prefetto Michele Di Bari (Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Viminale, ndr) che ci aveva garantito un impegno da parte del Ministero dell’Interno a cercare di risolvere il problema della permanenza dei migranti in città. A suo tempo, avevamo individuato l’area del rio Sorbo a Mortola, tutta l’amministrazione era d’accordo per istituire questo centro di identificazione per migranti. Purtroppo però i tempi si sono dilatati e oggi siamo arrivati a conoscere il nuovo responsabile del Dipartimento, il prefetto Francesca Ferrandino, che ci ha assicurato il suo impegno e l’impegno del Ministero”.
Il centro permanente, dunque, sorgerà a Mortola, ma “considerato che ci sono da fare dei lavori di messa in sicurezza e quant’altro, i tempi si dilatano», specifica Scullino. Così, per trovare una soluzione al problema della presenza di stranieri che bivaccano in città, «stiamo cercando, insieme al prefetto, di individuare una provvisorietà, ancora non definita. In questo giorni effettueremo dei sopralluoghi”. Tra le ipotesi al vaglio, il riutilizzo di un’ala del Parco Roja, come già avvenuto in passato.
“Oggi i dati ci dicono che il 90 percento delle persone che arriva a Ventimiglia è irregolare, vogliono attraversare il territorio francese, ma non fermarsi in Francia. Fermare le persone in cammino non è semplice, ma Ventimiglia non può pagare da sola questo prezzo altissimo. In qualità di sindaco spero che il problema, se non risolto definitivamente, sia quantomeno governato”.