La crociata di 18 sindaci contro lo smantellamento dell'ospedale Saint Charles

"Vogliamo chiarezza, conoscere i motivi per cui non si perfezionerà più l'accordo con il privato e quale sarà il futuro dell'ospedale"

La crociata di 18 sindaci contro lo smantellamento dell'ospedale Saint Charles
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Diciotto sindaci seduti a un tavolo per il futuro della Saint Charles

"Vogliamo chiarezza, conoscere i motivi per cui non si perfezionerà più l'accordo con il privato, di chi sono le responsabilità e quale sarà il futuro dell'ospedale Saint Charles". E' questo il grido unanime dei diciotto sindaci del comprensorio intemelio più Ospedaletti, che questa sera si sono incontrati nella sala consiliare del Comune di Ventimiglia, per un vertice, conseguente alla notizia del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il quale ha annunciato che si sta valutando la risoluzione del contratto per la privatizzazione dell'ospedale di Bordighera, che avrebbe garantito la riapertura del pronto soccorso nelle 24 ore, oltre a un potenziamento dei reparti.

Giovedì primo luglio, il governatore della Liguria incontrerà i sindaci a Ventimiglia e, a seconda dell'esito del tavolo, gli amministratori non escludono azioni eclatanti.

Parla il sindaco di Bordighera Vittorio Ingenito

"E’ stato un fulmine a ciel sereno - ha affermato il sindaco di Bordighera, Vittorio Ingenito, in merito alla notizia della possibile risoluzione del contratto -. Noi tutti ci chiediamo quali siano le ragioni per cui, se è stato sottoscritto un contratto preliminare a settembre dell’anno scorso, quindi dopo la prima ondata pandemica, perché questo non possa concretizzarsi successivamente. Siamo consapevoli di quanto sia difficile per il pubblico portare avanti il pronto soccorso al quale comunque noi, come sindaci, non vogliamo rinunciare”.

La preoccupazione del sindaco Scullino di Ventimiglia

Preoccupazione anche da parte del sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino: "Pensavamo che, a breve, avrebbe potuto esserci la sottoscrizione del contratto con i privati, il quale avrebbe dato quanto meno un po' di chiarezza a questo territorio e invece con le ultime dichiarazioni, sembra che questa possibilità sia sospesa. Sarebbe importante che venisse il privato o sapere da parte della Regione e dal presidente Toti qual è l'intenzione per l'ospedale di Bordighera, che non può essere un ospedale di prossimità. Ci confronteremo con il governatore e la sua Giunta, perché desideriamo una risposta precisa sul futuro dell'ospedale e, a seconda di quello che dirà Toti, siamo disposti anche ad azioni eclatanti pur di salvaguardare la sanità nel nostro territorio".

I dubbi del sindaco Gazzola di Dolceacqua

Tutti, come ad esempio il sindaco di Dolceacqua, Fulvio Gazzola, vogliono sapere, perché si vuole risolvere il contratto. "C'è stata una gara, qualcuno ha accettato di partecipare, ha vinto questa gara, dando delle garanzie e ora si tratta di comprendere, se il passo indietro è del privato o è della Regione".

L'appello ai politici del sindaco di Vallecrosia Biasi

"Credo che in questo momento il territorio del Ponente ha importanti rappresentanti politici: da parlamentari, a sottosegretari, vice presidenti regionali, assessori e consiglieri. Per cui io non mi rivolgo tanto al loro ruolo politico, ma istituzionale. Siamo qui come sindaci a prescindere dalle nostre ideologie e prendiamo atto, che negli ultimi venticinque anni, non so per quale motivo, non è mai stata presa in considerazione la tutela di questo territorio: da Ventimiglia a Ospedaletti. L'ospedale è soltanto la punta dell'iceberg, ci sono anche le infrastrutture, l'Aurelia Bis, tutta la programmazione e, non ultimo, l'esistenza di questo contratto sottoscritto in cui una serie di clausole molto vincolanti, ci fanno scoprire a distanza di un anno e mezzo, che molto probabilmente l'ospedale non  diventerà privato. Come sindaci attendiamo con trepidazione l'arrivo del nostro presidente Toti, perché comunque vada: lui ha anche la delega alla sanità. Un dato è certo: non possiamo più essere considerati figli di un dio minore come territorio".

L'ipotesi di un ospedale di comunità è bocciata da tutti, in quanto ospiterebbe dai 20 ai 40 posti letto e prevederebbe una gestione prevalentemente infermieristica.  Il 26 ottobre del 2004, viene messo "nero su bianco", che il compendio del Saint Charles è di proprietà del Comune di Bordighera. Nel contempo, si pattuiva, che l'immobile venisse dato in comodato d'uso gratuito all'Asl, precisando che venisse continuata l'attività ospedaliera, come previsto dal piano regionale del 2004, che prevedeva pronto soccorso e reparti annessi con rafforzamento del servizio di emergenza urgenza.

Vertice sindaci Comprensorio Intemelio ospedale Saint Charles
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