PRESIDIO DAVANTI ALL'OSPEDALE

"La sanità in provincia di Imperia è disastrata", sindacati in piazza a Imperia

"Poi, ci sono differenze tra provincie e quella di Imperia è disastrata, perché qui non c’è solo un problema di sanità"

"La sanità in provincia di Imperia è disastrata", sindacati in piazza a Imperia
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Un presidio sulla santità pubblica davanti dell'ospedale di Imperia

Siamo la prima regione al nord per mobilità sanitaria, quindi la Regione Liguria finanzia per 400 milioni di euro le strutture sanitarie delle altre regioni. Ciò significa che i liguri non trovano più la risposta sanitaria adeguata. Poi, ci sono differenze tra le provincie e quella di Imperia è disastrata di suo, perché qui non c’è solo un problema di sanità ma anche di infrastrutture e il dramma è ancora superiore”.

Lo ha dichiarato il segretario regionale ligure della Cgil, Maurizio Calà

 stamani, nel corso della manifestazione sindacale “Sanità pubblica in Codice Rosso”, che si è svolta davanti all’ospedale di Imperia, alla presenza di una sessantina di operatori del settore, per mettere in luce le gravi carenze che affliggono la sanità ligure e, più da vicino, quella imperiese. “I dati sulle liste di attesa sono tremendi - ha aggiunto -. Per una visita cardiologica ci vogliono 194 giorni; 108 giorni per un ecodoppler. Siamo di fronte a una condizione per cui la gente non riesce a curarsi e ciò determina che le persone vanno al pronto soccorso, tanto che su duecentoventimila imperiesi, gli ingressi al pronto soccorso sono ottantunomila di cui i codici verdi sono quarantaseimila. Siamo di fronte al fatto che se non riesci a curarti e vai al pronto soccorso, che a quel punto si inceppa e ci sono, in media, fino a dieci ore di attesa”.

Calà mette in guardia anche sui tagli del governo

Il prossimo anno, per la prima volta, ci saranno tre miliardi e trecento milioni  in meno. Piangeremo lacrime e sangue, altroché nuove assunzioni". E sulla privatizzazione degli ospedali, in provincia di Imperia, ad esempio quello di Bordighera: “Chiedere la privatizzazione in un luogo come questo è sbagliato, perché il privato va dove c’è da guadagnare; il pubblico invece deve garantire la salute. In una provincia come quella di Imperia, dove c’è la difficoltà oggettiva a curarsi rischiamo di dare al privato un pezzo di eccellenza pubblica che non darà quella cura che si deve”.

Chi conosce da vicino al situazione imperiese è il segretario provinciale della Cgil, Fulvio Fellegara

Abbiamo iniziato un lungo percorso di mobilitazione in difesa della sanità pubblica e del diritto delle persone di essere curate in tempi decenti. Sul nostro territorio il pronto soccorso è la punta dell’iceberg di mille altri problemi. I tempi di permanenza sono esagerati, parliamo di ore e ore di attesa, con un carico sugli operatori che è micidiale. Problemi, dunque, per chi lavora nella sanità e per il cittadino che vi si rivolge. Abbiamo liste di attesa per la diagnostica ed esami strumentali che sono infinite, superiori all’anno e vicine ai due anni per una cataratta all’occhio e ciò comporta una privatizzazione indiretta della sanità che già oggi stiamo vivendo. Chi può permetterselo va dal privato e paga e chi non può rinvia le cure o addirittura le sospende”.

Fabrizio Tenerelli

 

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