L'INGEGNERE DEI DONATORI DI SANGUE SCONFITTO NELLA CORSA AL VERTICE DELLE CASE POPOLARI

L'INGEGNERE DEI DONATORI DI SANGUE SCONFITTO NELLA CORSA AL VERTICE DELLE CASE POPOLARI
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IMPERIA - C'era anche l'ingegnere imperiese Gian Luigi Petrini, vice presidente regionale Fidas, tra i professionisti (una decina in totale rivelano fonti regionali) che si erano candidati per l'ambito incarico di amministratore unico di Arte Imperia, l'ente controllato dalla Regione Liguria che amministra il ricco patrimonio di alloggi popolari distribuiti nei principali comuni della provincia di Imperia. Un incarico che vale 80-90mila euro l'anno.

Secondo quanto rivela il giornale La Riviera in edicola questa settimana, Gianluigi Petrini, professionista noto a Imperia e circondario per diversi incarichi professionali negli enti pubblici aveva avanzato la sua candidatura al pari dell'amministratore uscente di Arte, l'architetto imperiese Paolo Verda  (candidato sindaco del Pd prima di Capacci e poi consigliere comunale del Partito democratico). 

La Regione, in particolare l'assessore competente Marco Scajola, ha invece preferito puntare su Antonio Parolini, (LEGGI QUI) giovane e stimato commercialista, figura di alto profilo che ha già dimostrato qualità, intraprendenza e indipendenza nel ruolo di assessore tecnico in Provincia durante il mandato di Luigi Sappa presidente.

Sulla vicenda interviene Gian Luigi Petrini: "Ritengo errato definire "sconfitta" la mancata nomina ad amministratore unico di ARTE. Non credo di aver fatto nessuna battaglia, ma ho dato disponibilità - perché richiestomi - a partecipare alla selezione. E' stato scelto l'amico Antonio Parolini, che stimo per capacità e professionalità e al quale ho trasmesso i miei auguri per un proficuo lavoro. Per principio cerco sempre di costruire".
E ancora: "Con la Fidas e con il Presidente Giovanni Musso abbiamo permesso all'associazione di raggiungere gli obiettivi previsti con l'accreditamento dei tre centri di raccolta (Imperia, San Remo e Ventimiglia) e di quello mobile, abbiamo superato le raccolte richieste dalla Regione Liguria (6.000 sacche) , portando un importante contributo alla autonomia della Sanità Regionale".

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