Consiglio comunale

Lo Iacono denuncia ritardi negli accessi agli atti. “Forma rispettata, sostanza no”

"La trasparenza non è una gentile concessione dell'amministrazione, ma un diritto dei cittadini"

Lo Iacono denuncia ritardi negli accessi agli atti. “Forma rispettata, sostanza no”

Taggia: Il consigliere comunale di minoranza Giuseppe Lo Iacono denuncia, con una nota stampa, i ritardi maturati dagli uffici comunali nel produrre documenti richiesti attraverso un regolare accesso agli atti. La dilatazione dei tempi, secondo il consigliere, avrebbe impedito allo stesso di formulare un’interrogazione e presentare una mozione nello scorso (e ultimo dell’anno) Consiglio comunale.

 

Lo Iacono denuncia ritardi negli accessi agli atti

«Il 25 novembre 2025 – scrive – , qualche giorno prima dell’ultimo Consiglio comunale, ho presentato una richiesta formale di accesso agli atti relativa alla documentazione sui dispositivi di rilevazione della velocità utilizzati dal Comune. Una richiesta legittima, circostanziata, motivata esclusivamente dalla necessità di esercitare il mio ruolo di consigliere comunale: analizzare gli atti, verificarne la correttezza e predisporre una interrogazione e una mozione da discutere nel Consiglio successivo. La normativa prevede fino a 30 giorni per rispondere.
Ed è vero: formalmente il Comune è nei tempi. Ma qui il punto non è la forma.
Il punto è la sostanza».

«Perché se un consigliere comunale, che ha il dovere di controllare l’operato dell’Amministrazione, deve attendere settimane per ottenere documenti fondamentali, come può svolgere concretamente il proprio mandato?
Come può studiare gli atti, confrontarsi, proporre soluzioni, se l’accesso alle informazioni avviene a rilento e in modo parziale?»

«In una prima fase mi è stata trasmessa solo la relazione del Comandante della Polizia Locale. Un documento importante, ma evidentemente insufficiente rispetto alla richiesta presentata».

«Solo dopo un sollecito formale del 18 dicembre 2025 sono arrivati altri documenti: delibere, determine, allegati tecnici.
Nella risposta, con grande cortesia, sono state anche formulate scuse per un errore formale nella prima trasmissione. Scuse educate. Toni gentili. Ma intanto il tempo passava. Ed è proprio qui che si consuma il problema più serio: non serve negare l’accesso agli atti per ostacolare il lavoro di un consigliere. È sufficiente dilatare i tempi, consegnare i documenti a pezzi, appellarsi alla correttezza procedurale.La forma viene rispettata.
La sostanza no»

«Quei documenti erano stati richiesti per un obiettivo preciso e dichiarato: presentare una mozione e un’interrogazione nei tempi ordinari, inserendole regolarmente all’ordine del giorno del Consiglio comunale.
Le tempistiche di consegna hanno reso questo impossibile. E, ad oggi, il fascicolo risulta ancora incompleto, privo di documenti rilevanti»

 

«Il risultato è chiaro e sotto gli occhi di tutti:
nel prossimo Consiglio comunale mi vedrò costretto a presentare sia la mozione sia l’interrogazione in forma urgente.
Non per scelta politica, non per protagonismo, ma perché non sono stato messo nelle condizioni di operare diversamente».

 

«Questo è il punto che deve essere chiaro ai cittadini: quando tutto avviene con toni garbati e nel rispetto formale delle scadenze, è più difficile accorgersi che qualcosa non funziona. Ma il controllo democratico non si misura solo con i termini di legge: si misura con la reale possibilità di esercitarlo. Sì, è vero, è quasi Natale. Il periodo in cui tutti diventano più buoni, più comprensivi, più indulgenti. Tutti. Tranne me. Perché io non sono stato eletto per essere accomodante.
Non sono stato eletto per ringraziare di fronte a ritardi e omissioni. Sono stato eletto per fare domande, per pretendere risposte complete, e per ricordare che la trasparenza – conclude – non è una gentile concessione dell’Amministrazione, ma un diritto dei cittadini e un dovere per chi governa».