Il dibattito

Mager e Fellegara a confronto alla Federazione Operaia

I temi sul tavolo l'acqua pubblica e il Sanremo Pride

Mager e Fellegara a confronto alla Federazione Operaia
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Alessandro Mager (civico) e Fulvio Fellegara (centro sinistra), aspiranti sindaco a Sanremo,  in un confronto pubblico alla Federazione Operaia. Temi portanti del dibattito acqua pubblica (con il recente ok del Consiglio comunale all'ingresso del privato in Rivieracqua) e il Pride nella Città dei Fiori.

 

Confronto pubblico alla Fos tra Mager e Fellegara

Il confronto era programmato, su temi fondamentali come diritti civili, verde pubblico e acqua, tra Fellegara e Gianni Rolando (centro destra). La partecipazione di Mager ha sottratto Rolando dal confronto. A ricostruire quanto accaduto, lo stesso ex segretario della CGIL.

«Perché siamo qui. In origine avevo chiesto un confronto a Rolando sul tema del Pride, per dei contenuti che ho ritenuto non condivisibili- ha spiegato Fellegara- . Ha accettato di confrontarsi con me, per chiarire le rispettive posizioni su Pride, verde pubblico e acqua pubblica. Nei giorni successivi ha voluto partecipare anche Alessandro Mager, per me nessun problema. Rolando invece ha cominciato che non avrebbe partecipato al confronto con me. Scelta legittima, che sta a lui motivare. Io ho ritenuto che il confronto fosse rinviato, dopodiché visto che avevo dato il mio impegno, ho detto che mi sarei presentato comunque. Però Alessandro Mager ha annunciato che avrebbe comunque voluto partecipare. Avremo un mese intero per fare tutti i confronti del caso».

 

Il candidato Rolando ha scelto di non partecipare al confronto, ciò nonostante numerosi i candidati che lo sostengono in sala. Andrea Artioli, candidato con Forza Italia e consigliere uscente, ha anche preso la parola sottolineando la "pagina buia" dell'amministrazione Biancheri sulla delibera in extremis sull'acqua pubblica. Bissato da Barbara Piro, spostata con una donna, candidata con Sanremo Domani, che ha condotto un controverso intervento, che ha suscitato vive reazioni dal pubblico, sulla politicizzazione del Pride, secondo lei inopportuna.

 

L'acqua pubblica «la crisi ha un nome e un cognome, Claudio Scajola»

«Io sono per la proprietà pubblica dell'acqua- ha spiegato Mager-, però dobbiamo renderci conto che c'è una situazione che non può essere procrastinata a oltranza. Rivieracqua ha accumulato decine di milioni di debiti, circa 70. Perché, di chi è la colpa, non è questa la sede. Bisogna capire come uscire dalla situazione salvaguardando la proprietà pubblica dell'acqua. Già nel 2019 la Conferenza dei Sindaci ha stabilito che non ci fosse una situazione in grado di consentire alla società di sanare il bilancio. Negli anni Rivieracqua ha preso la gestione di impianti in pessime condizioni di manutenzione. Per un motivo per l'altro, la situazione debitoria è cresciuta senza essere più gestibile. La Conferenza ha deliberato che da un modello "in house" bisogna passare da un sistema misto pubblico-privato, perché serve un'iniezione di denaro. Ci sono debiti importantissimi con i fornitori di energia elettrica. La situazione è gestita dal Tribunale di Imperia che dispone la ristrutturazione del debito (tutti i creditori pagati quasi per intero), omologato presumibilmente a giugno 2024. Dopo scatta la procedura a evidenza pubblica per il privato. Non c'è altra soluzione, però. Siamo andati troppo in là. A partire dal prossimo anno, si potranno iniziare a pagare i creditori. Un privato genovese ha chiesto il fallimento, se il piano concordatario fallisse, sarebbe un disastro. Temo non ci siano altre possibilità, per quanto mi rincresca».

 

«Non si può affrontare questo tema sgravando dalle responsabilità chi ha creato questa situazione, che ha un nome e un cognome, Claudio Scajola, con il suo uomo Gabriele Saldo, che ha gestito Rivieracqua alla rovescia partendo dai comuni piccoli- ribatte Fellegara-. I comuni di centro destra e i privati  hanno fatto ostruzionismo. Le responsabilità vanno certificate. L'assegnazione degli impianti è arrivata nel 2022. C'è una grave colpa politica. Oggi arrivano gli aumenti di Area, anche se sono stati resi retroattivi che hanno messo in ginocchio le attività sanremesi. Gli aumenti dovrebbero essere garantiti per tre anni, per un complessivo di 30 milioni di euro, metà dei debiti. Viviamo nel paese dei ricorsi, il privato gestirebbe solo tra due anni, quando il debito sarebbe risanato. La stiamo risanando e regalando a qualcuno. C'è un'istanza di commissariamento. Le colpe politiche di questo territorio e il debito di Rivieracqua dsi possono sanare. Noi avevamo chiesto che questa patata fosse lasciata nelle mani della prossima amministrazione. L'ultimo atto sbagliato dell'era Biancheri».

 

«Saremo tutti più poveri- conclude Fellegara-. Perché gli utili, un privato, se li porta via. La gestione della parte amministrativa sarebbe centralizzata dai privati. A Sanremo lavorare all'Amaie era un orgoglio, ce lo stanno portando via. Il lavoro è un interesse pubblico di questa città».

 

I diritti LGBTQ+

«Mia Arcigay l'abbiamo ospitata quando neanche aveva una sede- ha detto Fellegara-, la comunità LGBTQ+-. Insieme abbiamo costruito il primo sportello arcobaleno. Chi ha fatto il mio lavoro, ha visto licenziamenti e maltrattamenti sul lavoro legati all'orientamento sessuale. Sono sempre stato in prima fila al Pride e lo sarò anche gli altri anni, rispondendo alla prima delle richieste di Arcigay. Tre passaggi di Rolando che richiedevano un mio intervento. Il primo che il Pride fosse degenerato. Io sono stato a tutti, non è mai degenerato a Sanremo. Sentire declinare un candidato  di uguaglianza di razza mi ha fatto venire la pelle d'oca. Ribadisco la totale disponibilità a collaborare con Arcigay».

 

«Sono d'accordo con quello che dice Fellegara- chiude Mager-. Mi aiuto con il principio di uguaglianza della Costituzione. Per me il problema non esiste, non dovrebbe esistere. Io ho sempre vissuto nel principio dell'uguaglianza di tutti indipendente dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere. Ho ribadito la mia vicinanza alla manifestazione Pride, non ho partecipato perché mi è parsa spostata politicamente verso una parte che non è la mia. Alcuni dei componenti della mia coalizione hanno partecipato. Hanno fatto una foto con me ed è nato un dibattito surreale su FB. Diventassi sindaco, tutelerò tutti».

 

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