Martina e Pinotti (PD) per Guido Abbo sindaco. Bordate contro il governo/ Foto e Video

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"Abbiamo assistito anche oggi all'ennesima carrellata di annunci e facile propaganda. Ora basta, piedi per terra. Cari ministri, caro governo, è finita la stagione della propaganda. Non siete più in campagna elettorale e a ogni parola va collegato un impegno vero".

Lo ha dichiarato il segretario nazionale del Pd, Maurizio Martina, nel pomeriggio, a Imperia, a margine dell'incontro con l'elettorato in sostegno alla candidatura a sindaco del commercialista Guido Abbo.

"Si dice di voler bloccare l'aumento dell'Iva? - ha poi aggiunto -. Bene, facciano vedere e noi siamo disponibili a dare una mano. Si parla di un salario minimo legale? Bene è una nostra proposta da sempre. Ci dicano precisamente come e noi siamo pronti a valutare nel merito queste proposte, ma non è più accettabile una campagna elettorale permanente".

In merito alla proposta di cambiare le regole sulla corruzione ha affermato: "Ho trovato completamente sbagliata la polemica sollevata ieri, in aula, contro l'Autorità anticorruzione. L'Anac è un patrimonio del Paese. Chi ci ha lavorato in questi anni ha reso un servizio a tutta l'Italia e non va tirata da questa o dall'altra parte. Il confronto del governo col Pd dev'essere su come migliorare gli interventi anticorruzione, come alzare il grado di consapevolezza e legalità totale di questo Paese e non smantellino gli strumenti che si sono attivati in questi anni, producendo risultati significativi".

SUL TEMA DEI MIGRANTI

"Adesso Salvini non è solo un leader di partito, ma innanzitutto un ministro della Repubblica, che deve garantire a tutta la nazione sicurezza. Adesso inizi a lavorare, magari con meno dirette Facebook, meno parole e più fatti. Noi siamo pronti a misurarci con le scelte da fare". Così Martina ha risposto alla domanda riguardante le politiche sull'immigrazione di Salvini e la sua richiesta di un dossier sul caso Ventimiglia, una delle località italiane più colpite dall'emergenza migranti.

IL DISCORSO DELL'ONOREVOLE PINOTTI

Anche la senatrice della Repubblica Roberta Pinotti (Pd), Ministro della difesa nei governi Renzi e Gentiloni dal 22 febbraio 2014 al 1º giugno 2018, ha fatto visita ad Imperia per sostenere la candidatura a sindaco di Guido Abbo.
Prima di soffermarsi sulle elezioni amministrative comunali, l’onorevole ha affrontato alcune questioni nazionali, commentando le dichiarazioni “a caldo” di presidente e dei vicepresidenti del consiglio del nuovo governo gialloverde.

Lotta alle mafie. “Ieri è successa una cosa che io ritengo di gravità inaudita”, ha detto Roberta Pintotti, “Al Senato il presidente Conte ha ottenuto una ovazione che quasi non finiva più da parte dei suoi sostenitori di Lega e M5s quando ha detto: “Noi lotteremo contro tutte le mafie”. Ovviamente è una dichiarazione condivisibile, chi può essere contro una dichiarazione di questo tipo? Magari uno si aspetterebbe da un presidente del Consiglio come e che cosa metterete in atto, ma lasciamo stare… Siamo agli esordi, si può accettare. Però, per chi prende l’applauso più forte dicendo che vuole lottare contro le mafie e poi si presenta alla Camera e non ricorda il nome di uno dei martiri principali delle mafie, Piersanti Mattarella (fratello del presidente della repubblica Sergio e politico italiano, assassinato da Cosa nostra durante il mandato di presidente della Regione Siciliana il 6 gennaio 1980, ndr), di coloro che hanno fatto la storia della lotta alla mafia, che hanno lasciato il sangue per la lotta alla mafia: questo è un abc istituzionale, storico, della storia civile del nostro Paese ed è inaccettabile immaginare che chi deve guidare il nostro Paese possa non conoscere. Sono veramente rimasta incredula rispetto a questo”.

"Così come sono adesso abbastanza incuriosita di capire", ha aggiunto la senatrice, "Quali saranno le giravolte rispetto alle promesse fatte che non si potranno portare avanti o ad alcune cose che sono già state fatte e che vengono rivendicate. Apro le homepage dei giornali di oggi e leggo che il vicepresidente Di Maio annuncia che verrà abolito lo "spesometro" come gli studi di settore. Ora io ricordavo che qualcosa avevamo fatto, però per essere certa prima di venire qua da voi a parlare ho chiamato l'ex ministro Padoan che si è occupato direttamente delle questioni. E ha detto: "Certo, noi lo abbiamo abolito lo spesometro e non solo, tutto il lavoro fatto con la guardia di finanza è stato quello di non essere nemici di coloro che devono pagare le tasse, ma di attuare un rapporto armonico di rispetto che ci deve essere tra Stato e contribuente". Eppure oggi viene annunciata come una misura che verrà presa qualcosa che è già stato fatto".

"Queste elezioni si sono giocate su tre promesse", ha continuato la Pinotti, "Non più immigrati, flat tax e reddito di cittadinanza". Sulla flat tax: "Le prime dichiarazioni sono state: "Non si può fare per tutti, la faremo per le imprese". Peccato che la tassa piatta sulle imprese ci sia sempre stata e che la diminuzione su questa tassa dal 27% al 24% l'abbiamo fatta noi, così come l'idea di de-tassare le piccole e medie imprese è già stata presa e partirà dal 2019. Però viene già detto: "Lo faremo solo per le imprese", e c'è già, "E più avanti per le persone". Osserviamo con attenzione perché questa è una di quelle promesse che è stata fatta con aliquote diverse ma che "abbattiamo le tasse per tutti"… vediamo se le promesse verranno mantenute, intanto le prime dichiarazioni dicono no: faranno una prima cosa che abbiamo già fatto noi".

Reddito di cittadinanza. "Vedremo, non ne hanno più parlato molto. Facciamo una scommessa: ci rivediamo fra un anno, anzi prima, ci vediamo dopo la prossima legge di stabilità, e scommetto con voi (e mi pagate la cena se vinco, fate una colletta) che il reddito di cittadinanza sarà un incremento del reddito di inclusione che noi avevamo già previsto perché siamo partiti con più di due miliardi ma avevamo previsto di incrementarli. Il reddito di inclusione: la prima misura contro la povertà in questo Paese… che abbiamo fatto noi".

Immigrazione. "Hanno detto che rimpatrieranno 600mila persone. Lasciamo perdere i calcoli di quanti aerei ci vogliono, quante ore, quanti soldi. Noi pensiamo di avere, soprattutto con il ministro Minniti, messo a punto un modello che ha funzionato molto bene e ha funzionato non facendo proclami da comizi, ma instaurando rapporti di grande rispetto con gli Stati con cui devi parlare: perché i rimpatri li puoi fare solo se l'altra nazione ti accetta chi arriva…se no cosa succede? Rimangono a volare in cielo? Uno dei primi atti è stato quello di dire che la Tunisia ci ha mandato dei galeotti quando il governo tunisino è da sempre quello che collabora con l'Italia per quanto riguarda i rimpatri: non è un buon inizio per pensare di avere più accordi con questi Stati".

Rivolta ad Abbo: "Chi mi ha parlato di te, mi ha detto che sei una persona seria, con i piedi per terra però sempre con il sorriso per tutti e con la voglia di fare il bene per la comunità. Ti sei occupato di cose importantissime come Bilancio e Infrastrutture, hai un bel manifesto in cui sei su una bicicletta e quindi ricordi la pista ciclabile. Anche a me piace ricordare 18 milioni vengono dal bando delle periferie, quindi un rapporto tra il governo che c'è stato e le amministrazioni. Il nostro impegno adesso è sostenerti: sappiamo che è un momento difficile, però proprio perché è più difficile io vi chiedo di dagli una mano ancora più forte perché c'è una buona amministrazione, c'è buon senso e dall'altra parte ci sono proclami, inviti ad un guardare un passato glorioso che non so quanto glorioso si possa definire: qui c'è una concretezza difficile in un territorio dove per noi è sempre stato difficile governare e dove abbiamo dato prova di buona amministrazione. Credo che portando il voto su di lui si possa avere un buon successo: forza Guido".

I VIDEO 

MAURIZIO MARTINA

ANTONIO DE BONIS

GUIDO ABBO

ROBERTA PINOTTI

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