Il recente annuncio del presidente della Regione, Giovanni Toti, riguardante l'arrivo del mortaio gigante del pesto ligure a Sanremo ha scatenato un dibattito acceso. Mentre il gesto può sembrare un tentativo di portare avanti la valorizzazione e tradizione del territorio, diverse voci si sono levate per sottolineare le reali esigenze della città di Sanremo.
Mortaio Gigante: il commento
“Dopo il viaggio sul Tamigi Toti porta il Mortaio gigante anche a Sanremo, ma ai sanremesi non serve questa propaganda gonfiabile, quando ogni giorno fanno i conti con una sanità carente, infrastrutture precarie e mancati investimenti.- hanno commentato Davide Natale segretario PD Liguria e Cristian Quesada segretario provinciale PD Imperia- Il Punto nascite è ancora in alto mare e le promesse di apertura sono state puntualmente smentite, e rimane il nodo della carenza di personale per farlo funzionare; i pronto soccorso, a fronte di una sanità territoriale ridotta sempre più al lumicino sono diventati l’avamposto della cura, basti pensare che in provincia di Imperia su circa 90mila accessi in un anno, circa il 50 per cento sono codici verdi, perché nonostante l’impegno e i salti mortali dei medici di base e delle guardie mediche, per garantire un servizio ai loro pazienti, è impossibile soddisfare tutte le richieste, perché il personale è insufficiente. Le liste d’attesa sono sempre infinite, per una visita cardiologica si può aspettare anche 200 giorni e per un ecodoppler oltre cento. E avanza la sanità privata a scapito di quella pubblica. Mentre il pronto soccorso di Bordighera da cinque anni aspetta il taglio del nastro, anche questo sempre annunciato e mai realizzato. Per non parlare delle infrastrutture, forse Toti portando il mortaio a Sanremo pensa di usare quella chiatta galleggiante per trasportare i sanremesi da un lato all’altro della Regione, visto che le autostrade sono da anni bloccate da cantieri infiniti, ma spesso senza operai che lavorano, rendendo particolarmente complicato raggiungere il ponente e il levante, creando grossi problemi al turismo e ai suoi operatori, in un territorio che è in attesa da anni del raddoppio ferroviario e della continuazione dell’Aurelia bis verso Sanremo, ferma ormai da oltre dieci anni. Fino alla ciliegina sulla torta di questi giorni, che ha visto l’aumento delle tariffe dell’acqua per gli agricoltori e i cittadini che vivono e lavorano in provincia di Imperia, un aumento del 50 per cento presentato dal commissario dell'Ato idrico Scajola, nonché sindaco e presidente della provincia di Imperia, indicato da Toti e dalla sua Giunta. Mentre il Fondo per l’agricoltura viene speso solo per il 50 per cento, dimostrando l’incapacità di questa giunta. Quindi Toti- concludono i due segretari -, sgonfi il mortaio e lo riponga nel cassetto e inizi a pensare realmente a Sanremo e ai sanremesi avviando progetti per il rilancio della città non solo sugli schermi televisivi."